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Chivu Inter, sempre lo stesso film nei big match: e gli errori che costano caro

Chivu Inter, squadra sotto esame dopo la Supercoppa: l’analisi del Corriere dello Sport mette a fuoco limiti mentali, errori individuali e il paradosso
La sconfitta in Supercoppa contro il Bologna ha riacceso un dibattito che accompagna l’Inter ormai da settimane. Secondo l’analisi proposta dal Corriere dello Sport, il problema non è episodico, ma strutturale. Il quotidiano romano apre la sua riflessione con parole molto nette: «Ormai sembra di assistere a continue repliche dello stesso film. Appena si alza il livello dell’avversario o l’importanza della sfida, l’Inter non riesce ad essere all’altezza del suo valore e della sua forza».
Il paradosso è evidente. I nerazzurri, nella maggior parte dei casi, giocano bene e spesso risultano superiori agli avversari sul piano del gioco. Eppure, come sottolinea il CorSport, «alla fine rimangono puntualmente senza nulla in mano». L’unica vera eccezione citata è la vittoria contro la Roma, definita però come «la classica eccezione che conferma la regola». Cambiano i protagonisti degli errori, ma non il copione.
Nel match di Riad, a finire nel mirino è stato Yann Bisseck, colpevole del tocco di mano che ha portato al rigore del pareggio. A questo episodio si sono poi sommati gli errori pesantissimi dal dischetto di Alessandro Bastoni, Nicolò Barella e Ange-Yoan Bonny. Una serie di sbagli che, secondo il quotidiano, si inserisce in un quadro più ampio che nel corso della stagione ha coinvolto anche giocatori chiave come Hakan Calhanoglu, Lautaro Martinez e persino Yann Sommer.
Il punto centrale, però, non riguarda l’impianto di gioco. «La verità è che non è in discussione il modo in cui sta in campo l’Inter», scrive il Corriere, evidenziando come la squadra abbia assimilato i principi introdotti da Cristian Chivu: difesa più alta, maggiore aggressività e verticalità. Il limite, piuttosto, è nei singoli, che «commettono troppi errori o prendono scelte sbagliate nei momenti più delicati».
Un aspetto che pesa ancora di più perché riguarda soprattutto i giocatori più esperti, quelli che dovrebbero gestire meglio la pressione. Attacco poco cinico nei big match, disattenzioni difensive ricorrenti e una fragilità mentale che emerge proprio quando la posta in palio sale: è questa, secondo il Corriere dello Sport, la vera sfida che attende Chivu. Un problema complesso, perché non si risolve solo con il lavoro tattico, ma richiede un salto di qualità soprattutto nella testa.