Chivu Inter, la rivoluzione è rimandata: colpa del mercato
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Chivu Inter, la rivoluzione è rimandata: si ritorna sul modello di Inzaghi, la colpa è del mercato

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Chivu Inter, le prime indicazioni dopo la sfida della quarta giornata di Serie A a San Siro contro il Sassuolo. Tutti i dettagli in merito

Il passato bussa ancora alla porta di Appiano Gentile. L’Inter di Cristian Chivu, almeno per ora, sembra un riflesso diretto della squadra lasciata da Simone Inzaghi. La rivoluzione annunciata in estate è stata accantonata, come sottolinea La Gazzetta dello Sport, in attesa di tempi migliori e soprattutto di rinforzi adeguati. Le ambizioni di ribaltare principi e idee si sono scontrate con la realtà di un mercato che non ha consegnato al tecnico romeno i profili giusti per dare subito un’impronta differente in Serie A.

L’utopia di un nuovo corso si è così persa tra i limiti della rosa attuale. Senza i “marinai” specializzati richiesti, Chivu ha preferito affidarsi ai veterani, ai “vecchi lupi di mare” cresciuti sotto la gestione Inzaghi, rischiando però di ripetere errori già visti nella burrasca del finale della scorsa stagione.

Inter, Calhanoglu regista e il 3-5-2 resta intatto

La scelta tattica più evidente riguarda il centrocampo. Chivu ha rimesso Hakan Calhanoglu, leader turco classe 1994, al centro del gioco come regista e ha confermato il tradizionale 3-5-2. Il tecnico avrebbe voluto variare assetto con una mediana a due più muscolare, ma senza l’acquisto di un centrocampista fisico – il sogno era Manu Koné, a lungo corteggiato – il cambio non è stato possibile.

Un discorso simile vale per la trequarti: in estate non sono arrivati calciatori con dribbling e accelerazione, come un Lookman o un suo alter ego, capaci di alzare il livello nell’ultimo terzo di campo. Di conseguenza, l’Inter continua a sviluppare trame note, con qualche aggiustamento sul pressing più alto e su un’idea di verticalità che però non sempre trova continuità.

Inter, luci e ombre tra presente e prospettive future

I difetti congeniti restano visibili, così come alcuni automatismi consolidati. La squadra funziona a tratti, ma non ha ancora compiuto quel salto identitario che Chivu aveva immaginato. Ne è un esempio Davide Frattesi, centrocampista classe 1999, che non è riuscito fin qui a incidere, complice anche qualche problema fisico.

In attesa della prossima estate, quando potrebbero arrivare i rinforzi per davvero cambiare volto alla squadra, la nuova Inter resta figlia della vecchia. Con la speranza che la continuità tattica permetta comunque di raccogliere risultati, mentre il progetto della rivoluzione resta parcheggiato in cantiere.

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