Chivu Inter, c'è un rischio dopo il derby
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Chivu Inter, c’è un rischio dopo il derby: può tornare questo incubo dello scorso anno

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Chivu Inter, le prime indicazioni dopo l’inizio di stagione dei nerazzurri in Serie A e Champions League. Tutti i dettagli in merito

Secondo Il Giornale, la narrazione secondo cui l’Inter avrebbe poco da rimproverarsi nelle sconfitte contro Milan, Juventus e Napoli è comoda ma fuorviante. Non si tratta di coincidenze, episodi isolati o casualità dettate dalla sorte. Tre ko negli scontri diretti equivalgono a tre indizi che fanno una prova: qualcosa non funziona davvero nel calcio che Cristian Chivu ha costruito per questa squadra. E la domanda, inevitabile, è se l’allenatore abbia davvero gli interpreti giusti per applicare le sue idee.

Chivu parla spesso di una Inter dominante, una squadra capace di schiacciare l’avversario attraverso ritmo, aggressività, pressione alta e qualità offensiva. Una filosofia moderna, ambiziosa, e che infatti funziona perfettamente contro avversarie inferiori sul piano tecnico. Contro le squadre di medio-bassa classifica i nerazzurri macinano gioco, occasioni e vittorie: la forza dei singoli, in particolare degli attaccanti, consente di scardinare quasi ogni difesa.

Il problema nasce quando la supremazia territoriale non si traduce in gol. In assenza di cinismo, basta un episodio per mandare in tilt l’intero sistema. È quanto accaduto nei tre big match persi: l’Inter ha costruito, dominato tratti di partita, ma si è sciolta alla prima difficoltà. Se la fase offensiva produce solo occasioni e non reti, il rischio di default è altissimo. A quel punto, come sottolinea Il Giornale, non si può più parlare di sfortuna.

Domani, in Champions League, arriva un banco di prova durissimo: l’Atletico Madrid. Chivu, nonostante l’immagine di tecnico emergente, sta dimostrando un’esperienza superiore a quella scritta nel suo curriculum. Ma al Wanda Metropolitano servirà andare “di bolina”, navigando controvento, perché le difficoltà tecniche e ambientali saranno molto più elevate del solito. Tornare da Madrid con un altro risultato negativo potrebbe generare turbolenze importanti nella barca nerazzurra.

Il quotidiano pone anche interrogativi concreti: il portiere. Chivu deve capire se Josep Martinez è psicologicamente pronto ad affiancare nuovamente Yann Sommer, o se l’unica strada percorribile sia continuare a puntare sullo svizzero nonostante gli ultimi errori. Sulla destra restano i problemi legati all’assenza di Denzel Dumfries: il tecnico deve decidere se rischiare Luis Henrique, ancora acerbo, oppure continuare a spostare Carlos Augusto fuori ruolo. E davanti servirà un Lautaro Martinez ispirato, non l’ombra opaca vista negli ultimi tre scontri diretti persi.

La conclusione di Il Giornale è una critica diretta alla filosofia dell’allenatore: Chivu deve accettare che esiste un altro modo di vincere, anche senza dominare. Altrimenti la parola “dominanti”, simbolo del progetto, rischia di diventare il nuovo “ingiocabili” — e non porterebbe a nulla di buono.

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