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Chivu Inter, resta il problema dei finali: la spiegazione e quella similitudine con Inzaghi…

Chivu Inter, le prime indicazioni dopo la sfida della quarta giornata di Serie A a San Siro contro il Sassuolo. Tutti i dettagli in merito
Nonostante il cambio di allenatore e qualche innesto di mercato, l’Inter continua a faticare nei finali di partita, riproponendo lo stesso difetto che aveva caratterizzato la gestione Inzaghi. Questo vizio, che nel campionato scorso è costato lo scudetto, sembra essere rimasto anche nella stagione 2025/2026 in Serie A secondo Il Giornale. La squadra, ora guidata da Cristian Chivu, ha ereditato non solo il gioco e i giocatori della precedente gestione, ma anche le difficoltà nei momenti cruciali delle partite.
La storia si ripete
La partita di San Siro contro la Lazio nella scorsa stagione, che ha visto un gol in extremis di Pedro per il pareggio nel 2-2, rappresenta un simbolo di come l’Inter abbia finito per gettare al vento occasioni cruciali nei minuti finali. Purtroppo, questa tendenza non è stata cancellata con l’arrivo di Chivu. In una sola settimana, la squadra nerazzurra si è fatta prima sorpassare dalla Juventus negli ultimi minuti e poi ha rischiato di subire un pareggio contro il Sassuolo, vincendo solo grazie a due parate decisive di Martinez, subentrato a Sommer, che ha dovuto affrontare il suo momento di riposo. Da un netto 2-0 si è passati a un sofferto 2-1, con la sensazione che la squadra non regga mai fino in fondo alla partita.
Le spiegazioni facili non bastano più
Nei mesi passati, si è tentato di giustificare questo fenomeno con teorie semplicistiche: l’Inter sarebbe una squadra troppo vecchia, che si stanca prima degli avversari, oppure sarebbe preparata male fisicamente, non riuscendo a mantenere la giusta intensità fino al fischio finale. Tuttavia, queste spiegazioni non si incastrano bene con prestazioni come l’1-2 contro il Bayern o il memorabile 4-3 al Barcellona a San Siro, partite che rimarranno nella storia del club per la loro intensità e determinazione.
La verità potrebbe risiedere altrove: la presunzione di non riuscire a chiudere le partite e una certa distrazione che permette agli avversari di riaprirle. In momenti di pressione, l’Inter tende a rilassarsi, permettendo alle squadre avversarie di rientrare nel match, con conseguenze devastanti. Questo difetto psicologico è una delle ragioni principali per cui i nerazzurri non riescono a portare a casa punti importanti nei finali di gara.
La necessità di una rivoluzione
In questo contesto, l’Inter avrebbe forse avuto bisogno di una vera e propria rivoluzione, ma la proprietà ha optato per un rinnovamento più graduale. L’organico è stato rinforzato con riserve di qualità, ma queste non sono ancora al livello dei titolari, e la differenza di prestazioni rimane evidente. Se i nuovi innesti riusciranno a inserirsi in modo deciso e ad alzare il livello della squadra, anche il vizio dei finali sarà probabilmente spazzato via. Tuttavia, per ora, le partite dell’Inter continuano a portare con sé una sensazione di fragilità nelle fasi decisive, un aspetto che dovrà essere affrontato con urgenza se si vorrà competere per gli obiettivi più ambiziosi.