Chivu Inter, possesso palla sopravvalutato: la guerriglia vincente secondo il tecnico rumeno

Chivu Inter, più intensità che estetica: Chivu punta su pressing feroce e transizioni rapide per superare le difficoltà della squadra

La Inter di Cristian Chivu sta lentamente delineando il proprio carattere. Come riportato stamattina da La Gazzetta dello Sport, il tecnico rumeno considera il possesso palla un elemento sopravvalutato: “Un falso mito per lui, come per tanti strateghi ormai: si può vincere anche con l’arte della guerriglia, con i morsi improvvisi, senza ghirigori”. La filosofia di Chivu, infatti, punta su intensità, aggressività e concretezza, privilegiando il pressing alto e le transizioni rapide, piuttosto che la bellezza estetica del gioco.

L’ultima dimostrazione si è avuta contro la Juventus di Igor Tudor nel match di Parma. Pur disponendo di meno risorse tecniche, l’Inter ha conquistato il campo grazie a una strategia collettiva efficace, aggressiva e capace di sfruttare ogni minimo errore avversario. La squadra ha mostrato un approccio che mescola coraggio, spirito di sacrificio e capacità di soffrire, riuscendo a colmare parzialmente il gap qualitativo attraverso il lavoro di gruppo e la determinazione.

In questo contesto, ogni intervento difensivo, ogni rincorsa e ogni contrasto diventano strumenti tattici indispensabili. Il tecnico rumeno non teme l’errore individuale se questo fa parte di un piano collettivo finalizzato al recupero palla rapido e al controllo del ritmo del match. L’aumento dei falli nelle prime due giornate di campionato, già 31 complessivi, è interpretato come un segnale positivo: indica una squadra che non si tira indietro, che cerca il pallone alto e accetta i rischi della propria filosofia di gioco.

Il messaggio di Chivu è chiaro: il successo non dipende sempre da giocate spettacolari o dal predominio tecnico sugli avversari, ma anche dalla mentalità guerriera e dalla capacità di imporre il proprio gioco con spirito collettivo. Il tecnico rumeno, infatti, utilizza questa pausa per analizzare le partite, correggere gli errori e ottimizzare i meccanismi della squadra, sfruttando ogni momento per rafforzare l’identità della nuova Inter, più feroce, verticale e pronta a combattere ogni pallone, come evidenziato da La Gazzetta dello Sport.