Hanno Detto
Chivu Inter, Endt ricorda l’ex difensore ai tempi dell’Ajax: «Soffrì vivendo in hotel. Leader nato, destinato a diventare…»

Chivu Inter, lo storico team manager dell’Ajax, David Endt, ha raccontato il nuovo tecnico nerazzurro nella sua carriera trascorsas in Olanda
David Endt, storico team manager dell’Ajax e tifosissimo dell’Inter, ha voluto raccontare a Tuttosport la sua esperienza con Cristian Chivu, ricorda il suo arrivo nei Lancieri nel 1999 e la sua rapida ascesa fino a diventare uno dei leader della squadra. Endt ha descritto Chivu come un ragazzo dal carisma innato e dalla mentalità vincente, tanto che già prima che arrivasse in Olanda, tutti lo vedevano come un futuro fuoriclasse.
Il primo impatto e la difficoltà iniziale – «Quando arrivò, aveva solo 19 anni e capelli cortissimi, completamente diverso dal Chivu che conosciamo oggi», racconta Endt. Ma non fu un inizio facile per il giovane difensore rumeno, che soffrì un po’ di solitudine nei suoi primi mesi in Olanda, vivendo in hotel. Le difficoltà aumentarono quando, dopo poche settimane, Chivu fu espulso in due partite consecutive, una in campionato e l’altra in Europa. «Era disperato, voleva farsi valere e aveva un sogno: l’Ajax», ricorda Endt. Nonostante il duro impatto con la realtà, questo momento segnò una svolta importante nella sua carriera.
La sua crescita e la conquista della leadership – Da quel momento, Chivu iniziò a farsi notare per il suo carattere e la sua determinazione, tanto che divenne ben presto un idolo del pubblico. «Tutti videro il cuore di questo ragazzo, il suo amore per la maglia», afferma Endt. La sua capacità di dare sempre il massimo, indipendentemente dalle prestazioni in campo, lo portò a diventare capitano dell’Ajax a soli 21 anni, con l’allenatore Ronald Koeman che ebbe piena fiducia in lui. «Koeman capì subito che Chivu aveva le qualità per essere un ottimo capitano», aggiunge Endt.
Un grande capitano e un grande uomo – Non solo un leader sul campo, Chivu si distingueva anche per il suo lato umano. «Aiutava i giovani e anche i più esperti», racconta Endt, che sottolinea la sua capacità di creare un gruppo affiatato, di essere il primo ad arrivare agli allenamenti e di incarnare lo spirito del gruppo. Le sue qualità lo portarono a diventare non solo un ottimo capitano, ma anche una persona molto sensibile e con una fame insaziabile di vittorie. «Col senno di poi, era chiaro che sarebbe diventato un grande allenatore», afferma Endt, che lo vedeva come un calciatore che viveva di calcio e che avrebbe imparato rapidamente le doti necessarie per essere un tecnico di successo.
Un futuro da allenatore – «So che c’erano stati contatti con l’Ajax in passato, ma Chivu ha scelto di fare il suo percorso in modo indipendente», conclude Endt, che ammette di essere felice della sua carriera da allenatore all’Inter, anche se, romanticamente, avrebbe voluto vederlo alla guida dell’Ajax. Nonostante ciò, gli augura una grande stagione con l’Inter, dove la sua esperienza e il suo carattere stanno facendo la differenza.
