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Chivu Inter, il confronto con Inzaghi del Corriere dello Sport: metodi e continuità, con delle novità

Chivu Inter, il confronto con Inzaghi del Corriere dello Sport: le differenze tra i due allenatori, dal turn-over alla gestione del gruppo
Cristian Chivu e Simone Inzaghi: continuità sì, ma con diverse sfumature nei metodi. Secondo Il Corriere dello Sport, l’Inter di Chivu continua sul solco tracciato da Inzaghi, ma con l’introduzione di qualche elemento nuovo, a partire dalla gestione delle rotazioni.
Con l’inizio della Champions League e il calendario sempre più fitto di impegni, Chivu ha avviato un turn-over che si riflette in un approccio diverso rispetto a quello di Inzaghi. L’ex-allenatore piacentino, infatti, aveva scelto la Champions League per dare spazio alle seconde linee e ai rincalzi, riservando il massimo impegno in Serie A. Taremi e Frattesi erano esempi di come Inzaghi utilizzasse la competizione europea per far giocare chi aveva meno spazio nel campionato.
Al contrario, Chivu non ha adottato un turn-over sistematico e programmato. Anche se il calendario di Champions prevede partite contro squadre sulla carta più abbordabili, il tecnico rumeno sembra preferire un approccio meno rigido, facendo affidamento sulla meritocrazia. Chivu ha infatti dichiarato di avere già in mente la formazione per la partita contro la Cremonese da una settimana, ma il lavoro settimanale, la condizione fisica e mentale dei giocatori hanno l’ultima parola nella scelta dei titolari.
Il metodo di Chivu è quindi più fluido, mettendo al centro la meritocrazia. A differenza di Inzaghi, che bilanciava forze e risorse, mantenendo sempre un turn-over più evidente, Chivu tiene tutti sulla corda, senza dare mai indicazioni precise sui titolari fino a poche ore prima del fischio d’inizio. Questo approccio tiene tutti motivati e coinvolti, senza che nessun giocatore si senta escluso o emarginato.
La rosea evidenzia così le differenze nei metodi: Inzaghi privilegiava la gestione preventiva e il turn-over programmato, mentre Chivu si concentra sulla meritocrazia, mantenendo un atteggiamento più dinamico e flessibile nella scelta della formazione.
