Hanno Detto
Cerpelletti si racconta: «Sogno l’esordio in prima squadra, mi ispiro a quel centrocampista dell’Inter»
Il centrocampista dell’Inter Primavera, Filippo Cerpelletti si racconta così tra sogni, caratteristiche e modelli di riferimento
Intervenuto ai canali ufficiali della Lega Serie A, il centrocampista classe 2007 dell’Inter Primavera, Filippo Cerpelletti, si è raccontato così.
IL MIO PERCORSO ALL’INTER – «Sono arrivato qua all’età di otto anni, quindi questo è un percorso molto lungo che spero duri il più possibile. Vengo dalla Val Trompia, in un paese chiamato Marcheno: per 6-7 anni ho fatto avanti e indietro, è stato abbastanza difficile sia per me che per la mia famiglia, abbiamo fatto tanti sacrifici, non era gestire soprattutto l’alternanza campo-studio, ma ci siamo riusciti alla grande. Adesso che sono a Milano ho un po’ più di stabilità. Riposo meglio, mangio le cose giuste coi miei tempi».
CHE CALCIATORE SONO? – «Sono centrocampista centrale, sono un giocatore tecnico con buona intelligenza tattica. Sicuramente posso migliorare in tanti aspetti come quello fisico. Mi piace molto tenere il possesso palla, dovrei migliorare nel tiro».
A CHI MI ISPIRO? – «Nell’Inter mi ispiro a Calhanoglu, perché fa il mio stesso ruolo e ha alcune caratteristiche simili alle mie. Da lui cerco di rubare molto la predisposizione in avanti verso il tiro, visto che lui ha fatto tanti gol».
LA VITTORIA IN SUPERCOPPA – «È stata una serata emozionante, vincere un trofeo è sempre bello, ma in una partita così importante è sempre più gratificante. Sapevamo fosse difficile, nei novanta minuti ci sono state complicazioni. Ma grazie alla forza del gruppo abbiamo raggiunto l’obiettivo di alzare la coppa».
SE HO TROVATO DIFFERENZE NEL SALTO DI CATEGORIA DALL’U18 ALLA PRIMAVERA? – «Sicuramente il ritmo, l’intensità è la prima differenza. C’è stato anche un salto a livello tecnico, sono molte le differenze tra Under 18 e Primavera. Però abbiamo la fortuna che il mister è sempre lo stesso da un anno e mezzo, conosce bene il gruppo e ci aiuta grazie alla sua esperienza».
L’IMPORTANZA DELLE ESPERIENZE IN YOUTH LEAGUE E NELLE NAZIONALI – «In campo internazionale il ritmo e la preparazione alla partita sono diverse rispetto all’Italia. Ci sono giocatori di altissimo livello in tutte le squadre che affrontiamo, si è visto con Ajax e Slavia Praga. Ci sono giocatori che si affacciano alla Prima Squadra e sono importanti per i club, ma noi prepariamo le partite non guardando gli avversari ma basandoci su noi stessi, cercando di essere concentrati e preparati per vincere ogni partita, anche se sappiamo che in Europa il ritmo è diverso e le avversarie sono toste».
IL VALORE DELLA FASCIA DA CAPITANO – «Ti dà molte responsabilità, devi cercare di mantenere la calma e parlare con l’arbitro nella maniera giusta. Negli spogliatoi devi unificare il più possibile il gruppo».
PENSO PIÙ ALLO SCUDETTO IN QUESTA STAGIONE O ALL’ESORDIO TRA I PROFESSIONISTI? – «Il sogno è quello di debuttare in Prima Squadra con questa maglia alla quale sono legato da tanti anni. Magari un giorno giocare la Champions League, ma a me principalmente interessa il sogno della squadra. Vorrei tanto vincere la Youth League con l’Inter e riproporre quello che è stato fatto dalla Primavera l’anno scorso, difendendo lo Scudetto».
