Caso Acerbi, Chiacchio: «Quando dovrebbe esserci la sentenza»
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Caso Acerbi, l’avvocato Chiacchio spiega: «Ecco quando dovrebbe esserci la sentenza»

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L’avvocato Eduardo Chiacchio ha rilasciato un’intervista in cui spiega i vari passaggi giudiziari del caso Acerbi per razzismo: i dettagli

Sulle colonne della Gazzetta dello Sport, l’avvocato Eduardo Chiacchio si esprime così sul caso Francesco AcerbiJuan Jesus, scoppiato durante il match tra Inter e Napoli.

PROSSIMI STEP

«Si aspetta l’attività investigativa della procura federale a cui il giudice sportivo ha trasmesso gli atti: dopo che riceverà la relazione, sarà lo stesso giudice a decidere. È probabile che durante le indagini vengano sentiti non solo i due giocatori, ma anche l’arbitro e gli altri calciatori che erano nei paraggi. Tutto a partire da un caposaldo, che non sempre
è chiaro a tutti: per condannare in un giudizio sportivo non è necessaria la prova oltre ogni ragionevole dubbio, ma basta un indizio con un grado di probabilità superiore alla media».

DIFESA DI ACERBI – «È una strada stretta, non si parla di intenti e non ci si può appellare
al fatto che sia la propria parola contro quella dell’altro. Sempre in base ai presupposti della
giustizia sportiva, l’unico elemento da dimostrare è se abbia pronunciato o meno la famosa espressione: «negro».

Il giudice valuterà tutto come da prassi, anche i comportamenti del giocatore precedenti e successivi al fatto. Si chiederà anche perché Juan Jesus avrebbe
mai dovuto riferire un fatto non vero. E ricordiamoci che l’onere probatorio è invertito, è Acerbi a dover dimostrare la propria estraneità ai fatti».

COSA DOVRA’ FARE IL NERAZZURRO – «Dovrà rispondere alle domande, circostanziare i fatti e convincere gli inquirenti che, appunto con un grado di probabilità superiore alla media, non ha pronunciato quella famosa parola. Dal punto di vista tecnico rischia 10 giornate di squalifica, il minimo previsto dal codice per questo tipo di violazione. In caso di condanna, il
giocatore con o senza la società potrà appellarsi alla Corte sportiva di appello nazionale e in
terzo grado al Collegio di Garanzia del Coni, ma solo in caso di vizi di legittimità».

PRECEDENTI – «Uno l’ho seguito io, è unbaluardo nei casi di presunto razzismo. Claudio Santini del Padova ‘21 dovette scontare 10 giornate e bastò una denuncia, anche se piena di dubbi e incertezze, del giocatore offeso e la testimonianza di un compagno cambiata pure in progress. Oggi fa giurisprudenza».

TEMPISTICHE «L’istruttoria dovrebbe chiudersi in un paio di settimane e da lì il giudice sportivo deciderà alla prima seduta utile che potrebbe pure essere convocata ad hoc: diciamo che in 20 giorni dovrebbe arrivare la sentenza»

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