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Calhanoglu Inter, il turco punto fermo dei nerazzurri. Chivu si affida al regista per rilanciarsi in campionato

Calhanoglu Inter, è lui la chiave dei nerazzurri. Chivu punta sul regista per rilanciarsi in campionato, a partire dal match contro il Sassuolo
Dopo la vittoria in Champions League ad Amsterdam contro l’Ajax, l’Inter è chiamata a invertire la rotta in Serie A. Il posticipo contro il Sassuolo a San Siro diventa così uno snodo cruciale per rialzare una classifica che, con due sconfitte nelle prime tre giornate, ha già lasciato troppi rimpianti.
Secondo Tuttosport, Cristian Chivu, allenatore nerazzurro, ha voluto mandare un messaggio chiaro alla squadra: «Motivazione e mentalità sono fondamentali. I giocatori lo sanno, ma possono fare di più». Un avvertimento che arriva dopo un avvio altalenante e che mette tutti di fronte alle proprie responsabilità.
Calhanoglu insostituibile nel cuore dell’Inter
Nel centrocampo interista il vero punto di riferimento resta Hakan Calhanoglu, regista turco classe 1994. Protagonista con una doppietta contro la Juventus e autore di due assist contro l’Ajax, il numero 20 è tornato al centro del progetto dopo un’estate di incertezze. Alcuni contrasti nello spogliatoio avevano fatto pensare a un addio, ma il chiarimento con il capitano Lautaro Martinez ha ricompattato il gruppo.
Chivu lo ha ribadito: «Calhanoglu per noi è fondamentale, quello che ci dà in mezzo al campo è fondamentale». Una conferma di quanto il turco sia diventato imprescindibile in un 3-5-2 che non prevede alternative naturali nel suo ruolo, soprattutto dopo la partenza di Asllani.
I dubbi su Lautaro e l’occasione per Esposito
Accanto alla certezza Calhanoglu restano alcuni interrogativi. In porta potrebbe toccare a Josep Martinez, pronto all’esordio dal primo minuto. In attacco il dubbio riguarda Lautaro Martinez, frenato da una lombalgia. «Un Martinez giocherà» ha detto Chivu, lasciando aperte le porte a una sua convocazione o all’impiego di Francesco Pio Esposito, classe 2005, che ha già conquistato la fiducia del tecnico: «Pio è un ragazzo eccezionale, lo conosco da quando aveva 13 anni e mezzo… il suo posto se lo è meritato senza che io incidessi».
San Siro attende risposte e, soprattutto, una vittoria che possa riportare entusiasmo e ossigeno a una classifica da raddrizzare al più presto.
