Calciopoli Inter, Capello rivendica i due Scudetti! Al Festival dello Sport si riaccende la polemica

Calciomercato Inter, Capello rivendica i due Scudetti revocati nel 2006 al Festival dello Sport. Riaccesa la polemica: ecco cosa è successo

Una frase secca e potente, capace di riaccendere le polemiche mai sopite. Fabio Capello, intervistato al Festival dello Sport di Trento, ha scatenato una vera e propria tempesta mediatica, come fatto ai microfoni di Sky, riscrivendo il suo palmarès personale e tornando a parlare di Calciopoli. L’ex allenatore, uno dei più vincenti della storia del calcio, ha rivendicato con forza la paternità dei due scudetti revocati alla Juventus nel 2006, una ferita ancora aperta nel cuore del calcio italiano.

La rivendicazione di Capello

Interrogato sulla sua straordinaria carriera, Capello non ha esitato a lanciare una provocazione di grande peso: «Gli scudetti che ho vinto sono nove! Ci sono anche i due che abbiamo vinto sul campo con la Juventus». Con queste parole, l’ex tecnico di Milan, Roma e Real Madrid ha aggiornato il suo personale albo d’oro, aggiungendo con orgoglio i due titoli conquistati alla guida dei bianconeri nelle stagioni 2004/05 e 2005/06, poi revocati dalle sentenze della giustizia sportiva.

Le parole di Capello vanno ben oltre una semplice dichiarazione di principio. Riaprono una ferita che non si è mai rimarginata nel calcio italiano. Per lui, quei titoli conquistati sul campo, attraverso il sudore e la determinazione, sono più validi di qualsiasi sentenza. In questo senso, Capello non sta solo rivendicando il suo ruolo da allenatore, ma riaffermando un principio di giustizia sportiva che ritiene calpestato.

Questa dichiarazione non è solo una polemica, ma un atto di orgoglio. Capello, da sempre pragmatico e concentrato sul risultato, ha voluto far sentire la sua voce su una vicenda che ha segnato profondamente la sua carriera e la storia della Juventus. A distanza di quasi vent’anni, il dibattito su Calciopoli è ancora vivo e, come dimostra questa uscita di Capello, non accenna a placarsi.