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Calcio Europeo, in arrivo un nuovo regolamento per ridurre il gap tra le squadre. Le novità
Calcio Europeo, in arrivo un’evoluzione storica per ridurre la differenza tra le squadre più importanti e quelle minori
Il panorama del calcio europeo continua a mostrare un divario strutturale sempre più marcato tra elite e resto delle partecipanti. Un fenomeno che contrasta con quanto avviene negli sport statunitensi, dove la distribuzione competitiva è molto più equilibrata. Nella NFL, ad esempio, 15 squadre diverse hanno vinto il titolo negli ultimi trent’anni, mentre in NBA il numero sale addirittura a 30. In Europa, invece, il quadro cambia drasticamente: la Premier League ha avuto solo sei vincitori differenti nello stesso periodo, la Bundesliga appena sette, mentre in Liga il dominio di Real Madrid e Barcellona è quasi assoluto. In Ligue 1, il Paris Saint-Germain ha conquistato undici degli ultimi tredici campionati. Anche la Serie A riflette questa tendenza, con Inter, Juventus, Milan e Napoli a spartirsi i successi più recenti.
La crescita dei ricavi e la nuova geografia del potere
Secondo Il Sole 24 Ore, questa polarizzazione è la conseguenza diretta della crescita industriale del movimento calcistico. Negli ultimi trent’anni, i ricavi complessivi dei circa 700 club delle principali divisioni europee sono aumentati da 2,8 a 28,6 miliardi di euro, un’impennata dovuta prima all’esplosione dei diritti televisivi e poi alla progressiva centralità delle attività commerciali. Tuttavia, questo sviluppo non è stato distribuito in modo uniforme: il 75% dei ricavi continentali è generato dal 10% delle società, ovvero i 96 club delle cinque grandi leghe. Le prime venti società per fatturato producono da sole il 40% del totale, mentre la top ten incide per quasi il 30%.
Divari economici sempre più profondi
L’evoluzione storica mostra come il gap sia cresciuto in modo esponenziale. Nel 1996, Real Madrid, Juventus, Inter e Milan registravano ricavi simili, fra i 50 e i 70 milioni. Oggi i blancos hanno superato il miliardo di euro, mentre le big italiane si attestano mediamente sui 380 milioni. Bayern Monaco, Barcellona, Arsenal, Liverpool e realtà sostenute da proprietà molto forti come Manchester City e PSG hanno consolidato un vantaggio competitivo enorme, con ricavi e salari doppi o tripli rispetto ai principali club italiani. Negli ultimi cinque anni, City e PSG hanno investito un miliardo ciascuno sul mercato.
Un modello alternativo
Le eccezioni restano limitate ma significative. La stessa Inter, pur in un contesto estremamente competitivo, è riuscita a raggiungere risultati sportivi di alto livello senza compromettere il proprio equilibrio economico, dimostrando che esistono approcci gestionali alternativi alla pura potenza finanziaria.
