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Buffon rivendica Calciopoli: «Gli scudetti della Juve sono 13 e non 11, alla fine conta solo…»
Buffon rivendica Calciopoli: «Gli scudetti della Juve sono 13 e non 11, alla fine conta solo…». Le parole dell’ex portiere bianconero
A Frabosa Sottana, Gianluigi Buffon, ex portiere della Juventus e della Nazionale italiana, ha ricevuto la Castagna d’Oro, riconoscimento che celebra le eccellenze sportive. L’occasione è stata anche un momento di riflessione per il campione sui grandi nomi che hanno segnato la sua carriera e sul suo percorso personale.
Buffon ha ricordato il contributo di figure iconiche come Gianluca Vialli e Gigi Riva, sottolineando l’ispirazione ricevuta nei momenti di confronto e la gratitudine per aver potuto seguire le loro orme, senza entrare in competizione diretta. Per il portiere, la lezione principale dello sport è riconoscere il valore degli altri e trarne insegnamento, con umiltà e spirito di servizio verso la squadra e il calcio in generale.
Il discorso di Buffon ha poi toccato temi legati alla sua storia personale con la Juventus, ribadendo che i titoli vinti sul campo rimangono parte integrante della sua carriera, nonostante le vicende legate a Calciopoli (collegate a filo diretto con l’Inter). Più che i numeri, ciò che conta per il campione sono i valori e i momenti che hanno accompagnato quei trionfi, confermando il suo approccio rispettoso e appassionato al calcio.
UN RICORO SU VIALLI E RIVA – «Luca e Gigi sono stati, al di là del loro incarico, due delle cinque persone nel calcio che, quando parlavano o quando avevo modo di interagire con loro, mi facevano sentire fortunato. Mi hanno lasciato qualcosa dopo ogni dialogo. Il fatto di aver preso il loro posto è una sorta di soddisfazione e orgoglio personale. Non voglio instaurare alcuna rivalità o sfida con i miei predecessori: lo sport mi ha insegnato a riconoscere e accettare quando qualcuno è migliore di te. Questi due soggetti sono superiori a me; io spero di essere utile, sapendo di non essere loro».
SU CALCIOPOLI E I TITOLI REVOCATI ALLA JUVENTUS – «Gli Scudetti sono tredici e non undici, perché ci sono anche quelli vinti sul campo con la Juve e poi revocati con Calciopoli. Comunque, alla fine, più dei numeri contano le frasi che li hanno accompagnati, quindi grazie di cuore».
