Hanno Detto
Bonny su Prime: «Pio Esposito è un mostro, all’Inter mi sento in famiglia. Bastoni mi aveva detto di venire qui»
Bonny a Prime Video ha parlato della grande intesa sviluppata coi compagni: «Lautaro e Thuram tra i migliori al mondo, Chivu mi aiuta ogni giorno»
Intervenuto ai microfoni di Prime Video prima di Inter Kairat Almaty, Ange-Yoan Bonny ha raccontato le sue prime settimane in nerazzurro e il legame creato con compagni e staff. L’attaccante francese, arrivato dal Parma durante l’estate, ha parlato con entusiasmo della nuova avventura e del senso di appartenenza già sviluppato nel gruppo.
«L’Inter mi ha accolto bene, mi sento a casa. È una gran bella famiglia», ha dichiarato Bonny, spiegando anche da dove nasca il suo legame con i colori nerazzurri: «Il primo anno che ho iniziato a giocare a calcio la prima maglia che ho indossato è stata quella dell’Inter, di Eto’o, e mi sono innamorato subito di questi colori».
Il giovane francese ha poi parlato del suo rapporto con Cristian Chivu, che lo ha aiutato nel percorso di crescita: «Mi aiuta tanto, già quando eravamo a Parma parlava molto con me, sia in campo che fuori. Insiste molto sull’atteggiamento: alla fine il calcio è sempre un gioco, ma bisogna viverlo con serietà».
Tra i compagni, Bonny ha espresso ammirazione per due simboli dell’attacco interista: «Tra i migliori attaccanti al mondo ci sono Lautaro Martínez, che davanti alla porta è freddissimo, e Marcus Thuram, che fa “casino” tra le difese avversarie».
Il classe 2003 ha poi ricordato un episodio legato al suo ex avversario, oggi compagno di squadra: «Dopo una partita contro il Parma, Alessandro Bastoni mi disse di venire all’Inter. È stato uno dei primi a credere in me».
E su Pio Esposito, Bonny non ha dubbi: «È un mostro, non so quanti giocatori abbiano segnato il primo gol a quell’età. Abbiamo gli stessi pensieri e problemi, è bello crescere insieme».
Infine, un accenno alla sua esultanza, ormai diventata virale: «È nata come uno scherzo con alcuni amici, avevamo visto un video su TikTok e ho deciso di ripeterla ogni volta che segno: è la mia dedica a loro».
