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Bologna Inter, la beffa nel deserto e l’eliminazione: una Supercoppa persa tra errori e rigori

Bologna Inter, notte amara a Riyadh nella semifinale di Supercoppa Italiana: episodi grotteschi, gestione dei momenti rivedibile
La sconfitta dell’Inter nella semifinale di Supercoppa Italiana contro il Bologna è una di quelle partite destinate a lasciare scorie. La beffa nel deserto saudita è un concentrato di episodi talmente grotteschi da sembrare usciti da un romanzo d’appendice: un rigore prima concesso e poi “scovato” dal VAR, un altro cancellato dopo che Chiffi lo aveva inizialmente fischiato, infine tre tiri dal dischetto completamente sbagliati nella lotteria finale. Una combinazione diabolica che ha portato all’eliminazione nerazzurra.
E pensare che, numeri alla mano, questo è stato il primo pareggio stagionale dell’Inter, arrivato dopo 16 vittorie e 6 sconfitte. Un pareggio che però pesa più di qualsiasi ko, perché infila la squadra nel primo binario morto: con una gestione così superficiale dei momenti chiave non si va lontano. L’uscita anticipata dalla Supercoppa è fastidiosa, soprattutto perché era un obiettivo sentito dalla società e dallo stesso Cristian Chivu.
A preoccupare, più del risultato in sé, è il modo in cui la partita è scivolata dalle mani dei nerazzurri. Passare in vantaggio dopo poco più di un minuto non è bastato per tenere a bada una reazione inizialmente blanda del Bologna. L’Inter non ha saputo chiudere la gara né gestirne l’inerzia, lasciando campo e fiducia agli avversari.
Ancora una volta sotto i riflettori finisce Yann Bisseck, che ha causato il terzo rigore di una serie sciagurata già vista in passato. Da lì in avanti, la somma degli errori sotto porta e la bravura di Federico Ravaglia hanno fatto il resto, determinando un’eliminazione che, per quanto non del tutto giusta rispetto a quanto espresso complessivamente dalle squadre, è risultata meritata per chi avrebbe potuto e dovuto evitarla.
Nel post gara, però, Chivu ha scelto la linea della lucidità, evitando qualsiasi drammatizzazione:
«Non ho niente da rimproverare ai ragazzi né da rimpiangere qualcosa. Ho visto ottime cose, specialmente nel secondo tempo. Una grande gara contro un avversario forte. Purtroppo quando non butti la palla dentro può capitare di non vincere. E quando vai ai calci di rigore ci sta di perdere».
Parole che raccontano un allenatore consapevole degli errori, ma deciso a non trasformare una notte storta in un processo. La Supercoppa è andata, resta però un campanello d’allarme chiaro: la gestione dei momenti è il vero nodo su cui l’Inter dovrà lavorare per evitare che altre beffe, simili a quella del deserto, si ripetano.