Big match Inter, cinque indizi fanno una prova
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Big match Inter, cinque indizi fanno una prova. Il rendimento preoccupa e i numeri spiegano il perché

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Big match Inter: il percorso dei nerazzurri continua a mostrare limiti nelle sfide di alto livello

Cinque sconfitte su sei arrivate contro avversari di prima fascia fotografano una tendenza ormai chiara: la squadra di Cristian Chivu, pur restando competitiva, fatica enormemente nei big match e nelle gare ad alta intensità. L’unico successo in un incrocio di livello resta quello sul campo della Roma, mentre il 2-0 alla Lazio pesa meno, considerando la posizione di classifica dei biancocelesti.

Il dato più eloquente riguarda la produzione offensiva e la solidità difensiva: davanti si segna meno, dietro si incassa di più. E soprattutto aumentano errori, disattenzioni e cali di cattiveria agonistica proprio quando il livello dell’avversario si alza. Una dinamica che si protrae dallo scorso anno, quando i nerazzurri avevano centrato risultati prestigiosi contro Arsenal, Bayern e Barcellona, oggi invece impossibili da replicare.

Inter e big match: numeri, episodi e un problema mentale da risolvere per invertire la rotta nei confronti diretti

Il dato più inquietante è la lunga astinenza contro Napoli, Milan e Juventus: tredici incroci senza vittorie. In Champions League, poi, il ko con l’Atletico Madrid e quello con il Liverpool hanno evidenziato la fragilità nei momenti decisivi. Chivu ha ribadito che serve di più, ma il salto di qualità continua a non arrivare.

Come racconta il Corriere dello Sport, un aspetto ricorrente è la modalità delle sconfitte: spesso immeritate. Contro il Napoli i nerazzurri hanno dominato il primo tempo, colpito due pali e subito un rigore contestato; contro il Milan due legni prima del contropiede fatale; contro Juventus, Atletico e Liverpool il gol decisivo è arrivato nel finale, complice un errore di Yann Sommer, una marcatura non perfetta su calcio d’angolo e l’episodio su Alessandro Bastoni, giudicato troppo severamente.

Il problema, sintetizza il Corriere, è che la squadra non riesce a indirizzare gli episodi a proprio favore e paga una rosa dall’età media elevata, forse non sempre in grado di reggere impegni ravvicinati. Da qui la necessità di una svolta mentale: una squadra esperta deve saper gestire le difficoltà, non subirle.

Basterebbero pochi pareggi per cambiare il destino della stagione: con due gare non perse in campionato i nerazzurri sarebbero primi, mentre resistendo qualche minuto in più contro Atletico e Liverpool avrebbero già in mano la qualificazione agli ottavi. Nulla è compromesso, ma la squadra deve uscire dalle montagne russe prima che la situazione diventi più pesante.

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