Biasin ammette: «Avevo questo terrore su Chivu»
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Biasin ammette: «Avevo questo terrore su Chivu, ce l’ha fatta per un motivo. Ecco l’obiettivo della società»

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Le parole di Fabrizio Biasin, noto giornalista, sulla situazione attuale dell’Inter dopo questo inizio di stagione. Tutti i dettagli in merito

Fabrizio Biasin, intervenuto nel podcast Calcio Selvaggio, ha parlato dell’inizio di stagione dell’Inter.

L’INIZIO DI STAGIONE DELL’INTER – Ho visto con la Roma la stessa Inter contro la Cremonese e me l’aspettavo così. Dopo aver fatto fatica nelle prime, l’Inter ha aggiustato la fase difensiva. Quando fa la fase difensiva al meglio diventa difficile da attaccare. Dalla sconfitta con la Juve c’è stata una svolta fondamentale, o si sta collegati alla passata stagione, a quel dramma sportivo oppure si svolta. Era proprio una questione mentale. C’è l’immagine di Dimarco col Sassuolo che scaraventa un tribuna un pallone, quella palla buttata in tribuna è molto significativa. Chivu ha detto che bisognava essere concreti e si è visto una cosa che negli ultimi 4 anni forse non avevamo mai visto. Quando hai la partita in pugno non devi stare troppo col fioretto, qualche pallone si può anche buttare via.

INTER PIU’ UMILE? – Aspetterei un attimo. Quando parli con i giocatori che sono lì da qualche stagione loro sono consapevoli della loro forza, ma si sono accorti che non si può solo parlare bisogna anche svoltare in campo. Ho rivisto la squadra che si era smarrita dopo Monaco. Tante polemiche, dichiarazioni che potevano essere un grosso problema per questa stagione. Bravi i giocatori a cambiare atteggiamento e bravissimo Chivu a fare una cosa non scontata e io ero preoccupatissimo: il mio timore era che lo spogliatoio dopo 4 anni in un certo modo poteva rigettare un allenatore con poca esperienza, invece Chivu è stato bravo nel farsi accettare perché probabilmente conosce meglio di tutti Appiano Gentile.

CHIVU – Ero preoccupato, nel momento in cui scegli uno con poca esperienza dopo quel flop il rischio è altissimo. Serviva grande mercato e protezione totale dalla società, ero più timoroso che fiducioso. Mi ha stupito per come è riuscito a entrare nella testa di questi giocatori. La volontà di continuare col gruppo che aveva preso quella bastonata a Monaco per tanti era un’idea perdente, Marotta, Ausilio hanno scelto di confermare praticamente tutti. I senatori sono rimasti tutti al loro posto e bisognava ricominciare da zero. Giocatore come Lautaro, Barella, Bastoni più tutti gli altri sono riusciti a fare gruppo un’altra volta. L’abbraccio a Chivu ti dice come il gruppo si è ritrovato. La mia paura più grande era questa.

OBIETTIVI – Se lo chiedi ai dirigenti dell’Inter e anche all’allenatore che non si è mai nascosto ti dicono che l’obiettivo dell’Inter è ancora arrivare in fondo a tutto e lo dicono apertamente anche a costo di risultare antipatici e di prendere una mazzata a livello mediatico. Se tu lo dici e poi non ce la fai, o arrivi in fondo e perdi finisci nel tritacarne. Ma all’Inter questa cosa molto marottiana non cambia: sei un giocatore dell’Inter, sei l’allenatore dell’Inter hai l’obbligo di provare a vincere. Dopo Istanbul l’Inter aveva fatto una scelta e voleva vincere la seconda stella e si concentra maggiormente sullo scudetto. La volontà è di fare strada ancora in Champions, andare in finale vorrebbe dire tre volte in 4 anni ed è una cosa difficilmente pronosticabile e penso che il focus numero uno sia in campionato, dove la concorrenza è diventata ancora più accesa. Sono in tante, anche quelle che non lo dicono. Allegri maestro di comunicazione non ti dirà mai che il Milan vuole vincere lo scudetto, ma sa perfettamente di avere buone chance di vincere lo scudetto. Conosco i miei polli, ora arriverà un po’ di pressione anche sul Milan. Oggi il Milan è strameritatamente al primo posto, ha fatto un grande cambiamento rispetto allo scorso anno.

NICO PAZ – Per distacco è il più bello da vedere in A, ha 20 anni. Mi impressiona cosa fa senza palla, assolutamente il più performante della Serie A. Sta facendo vedere che non si vuole accontentare. Più in piccolo Esposito sta facendo vedere quella voglia lì, Yildiz altro giocatore di quel tipo, non si accontentano.

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