News
Atalanta Inter, Chivu allarma i suoi: «Sappiamo che non sarà facile. Dobbiamo essere bravi a mantenere la voglia di vincere»
Atalanta Inter, Cristian Chivu analizza la sfida di Bergamo e avverte i nerazzurri sull’importanza dell’approccio e sui rischi legati alla continuità
Alla vigilia di Atalanta Inter, Cristian Chivu tiene alta la soglia dell’attenzione e invita i suoi a prepararsi a una gara tutt’altro che semplice. La trasferta di Bergamo rappresenta uno degli snodi più delicati della stagione e il tecnico nerazzurro non nasconde le difficoltà che l’Inter dovrà affrontare contro una squadra in grande fiducia.
Chivu riconosce il percorso dell’Atalanta negli ultimi anni e sottolinea come, anche con il cambio in panchina, l’identità costruita nel tempo sia rimasta solida. Con Raffaele Palladino, i bergamaschi hanno trovato nuova continuità, soprattutto in termini di risultati e mentalità, rendendo la sfida ancora più insidiosa.
CHE PARTITA MI ASPETTO? L’IMPORTANZA DELL’APPROCCIO – «È sempre stata una partita ostica, a prescindere dalla guida. Con Gasperini hanno costruito qualcosa di importante, poi hanno cercato di mantenere la stessa identità. Con Raffaele hanno trovato quella continuità nelle vittorie e nel dare gli stimoli giusti. Sappiamo che non sarà facile, con loro non sono mai partite semplici. Dobbiamo essere bravi, coraggiosi, mantenere la voglia di vincere qualche seconda palla ed essere concreti nelle poche occasioni che ti concederanno».
Parole che fotografano perfettamente il tipo di gara che attende l’Inter: ritmo alto, duelli continui e pochissimo margine di errore. Chivu insiste su concetti chiave come coraggio, intensità e concretezza, elementi indispensabili per uscire indenni da un campo storicamente complicato per i nerazzurri.
In Atalanta Inter, dunque, l’approccio farà la differenza. Contro una squadra organizzata, aggressiva e capace di sfruttare ogni minima esitazione, servirà un’Inter attenta fin dal primo minuto, pronta a lottare su ogni pallone e a capitalizzare le occasioni che inevitabilmente saranno poche. Una sfida di maturità, prima ancora che di classifica.