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Antonello: «San Siro? C’è delusione, siamo organizzati così per lo stadio»

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Alessandro Antonello è intervenuto durante un convegno organizzato dal Il Sole 24 Ore per parlare della questione San Siro

Alessandro Antonello, CEO Corporate dell’Inter, ha commentato la questione San Siro durante il convegno “‘Calcio, i capitali dei nuovi investitori e la trasformazione dei club in media company”, all’interno del Merger & Acquisition Summit organizzato da Il Sole 24 Ore:

MOMENTO CALCIO ITALIANO – «Le prospettive del calcio italiano dando dati oggettivi, sono positive. Tre club l’anno scorso hanno fatto finali delle coppe europee. Come performance il mondo del calcio italiano c’è, avremo ancora una semifinalista in Europa League e forse in Conference, questi risultati sono incoraggianti. Il sistema calcio italiano soffre ancora di parecchi problemi che devono essere risolti, ho in mente le infrastrutture. Questi temi vanno affrontati, il calcio italiano non deve illudersi sui risultati sportivi, serve una solidità di base per garantire la crescita futura e ci sia dunque organizzazione»

SAN SIRO – «Si tratta di una lunga discussione, sia noi che il Milan abbiamo vissuto questi cinque anni per l’autorizzazione e un po’ di delusione c’è e c’è stata, ancora non vediamo l’esito finale ecco. Siamo organizzati con piani alternativi che stiamo portando avanti»

RIFORME CALCIO ITALIANO – «Penso che le prospettive per il calcio italiano siano ottime, c’è la necessità di adottare delle riforme basate su asset strategici per la creazione di valore. Si discute sui format in Lega, bisogna investire sui settori giovanili, sul calcio femminile, sul marketing e sul prodotto televisivo. Le infrastrutture sono il palcoscenico dove il prodotto viene poi trasmesso in tutto il mondo.»

CLUB COME COMPANY MEDIA – «Come Inter ci definiamo così, facciamo parte del settore entertainment. Dobbiamo competere in questo settore e allargare gli orizzonti, per vedere come possono aprirsi opportunità globali. Dobbiamo cercare di conquistare il tempo libero delle persone noi. Calcio, formula 1, NBA, concerti, teatri, dobbiamo essere protagonisti attivi per mettere a disposizione un prodotto non solo dei 90 minuti della partita, per coinvolgere i tifosi 365 giorni all’anno. La partita è il dato di fatto, tutto ciò che c’è attorno fa sì che noi oggi come società di calcio abbiamo più di 24 piattaforme social, 70 milioni di persone sulla community social e 500 milioni di fan nel mondo. Da questi dati noi dobbiamo partire per sviluppare la crescita del club, non legata soltanto ai risultati sportivi»

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