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Onana, l’Inter nel destino e la lotta al razzismo: tutto sul prossimo portiere nerazzurro

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André Onana sarà con ogni probabilità il nuovo portiere dell’Inter: ecco tutte le curiosità sul camerunese

Il nuovo portiere dell’Inter sarà, con ogni probabilità, André Onana. L’estremo difensore dell’Ajax è in scadenza di contratto ed è ormai a un passo dal club nerazzurro.

A raccontare le sue origini è stata La Gazzetta dello Sport, che spiega anche diverse curiosità sul camerunese: «Nato a Nkol Ngok villaggio nel centro del Camerun, è cresciuto all’Accademia di un signore che si chiama Samuel Eto’o e forse anche per questo ha il nerazzurro nel destino. È stato proprio l’ex attaccante, nel 2010, a segnalarlo quattordicenne al Barcellona che se lo tiene in casa per cinque anni prima che Onana decida di trasferirsi all’Ajax. La sua frase preferita è: “La vita mi ha insegnato che non conta quante volte cadi, ma quante volte ti rialzi. Tutto procede liscio fino al 5 febbraio di quest’anno quando viene squalificato per un anno (pena poi ridotta a 9 mesi) per un controllo antidoping positivo . Ad incastrarlo, scatenando la positività, il furosemide, presente in un medicinale prescritto alla moglie. La buona fede gli è stata riconosciuta : secondo la commissione disciplinare dell’Uefa, Onana non aveva intenzione di violare le regole anti-doping. Tuttavia, la stessa Uefa ha ritenuto opportuno chiarire, sulla base delle regole anti-doping, che “un atleta abbia sempre il dovere di assicurarsi che nel suo corpo non entrino sostanze proibite”. Il 6 settembre, tornato in campo».

«Onana e sua moglie hanno fondato una fondazione benefica che porta il nome del portiere. La volontà è quella di dare “un futuro migliore a tutti i bambini”, soprattutto africani. Ogni mese arrivano in Africa scorte di cibo, vestiti e medicinali e quando torna in Camerun Onana si reca personalmente (a volte gli è stato anche sconsigliato) nei villaggi più poveri a verificare con mano quello che viene realizzato con i fondi. Quando non è con la famiglia, è dedicato alla lotta al razzismo. Anni fa un club italiano, parole sue, non lo ha scelto per il colore della pelle : “Non dirò quale, ma è così. Non mi hanno detto che non ero un buon portiere, hanno detto che non mi volevano perché sono nero, è diverso. È qualcosa che non posso controllare. Sono nero e fiero di esserlo! Nonostante la povertà, l’Africa è il continente più bello del mondo e lo dico forte e chiaro. Ne sono orgoglioso».

 

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