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Ambrosini: «Lo spogliatoio dell’Inter è fatto di uomini, ecco cosa mi aspetto»
Le parole di Massimo Ambrosini, ex centrocampista, sulla lotta scudetto della Serie A che potrebbe coinvolgere l’Inter. Tutti i dettagli
La decisione della dirigenza dell’Inter di riconfermare in blocco il proprio zoccolo duro e di aggiungere nuovi elementi giovani e promettenti, come Manuel Akanji al posto di Benjamin Pavard, non appare affatto come una mossa rischiosa, almeno secondo Massimo Ambrosini, ex centrocampista del Milan. Ambrosini, in un’intervista a Cronache di Spogliatoio, ha espresso un’opinione positiva sulla composizione attuale della squadra nerazzurra, sottolineando come il gruppo, pur essendo in buona parte invariato rispetto alla passata stagione, possieda ancora delle forti potenzialità per competere ai massimi livelli.
“Io penso che lo spogliatoio dell’Inter sia fatto di uomini”, ha dichiarato Ambrosini, riferendosi all’esperienza e alla solidità del gruppo, con un materiale umano su cui si può lavorare. Il centrocampista ha sottolineato come la squadra, nonostante le sfide affrontate la scorsa stagione, abbia ancora tutte le carte in regola per continuare a ottenere successi, senza aver ancora raggiunto il suo picco massimo. “La squadra è ancora in grado di fare, non ha ancora ‘scollinato'”, ha continuato l’ex capitano del Milan, mostrando fiducia nelle capacità di Simone Inzaghi e dei suoi uomini.
Un aspetto che Ambrosini ha messo in evidenza riguarda la motivazione dei singoli giocatori, in particolare quella di Hakan Calhanoglu, che è rimasto all’Inter nonostante le voci di mercato. “Bisogna vedere, ad esempio, se Calhanoglu è rimasto perché motivato a restare o altro”, ha osservato Ambrosini, evidenziando come la motivazione di un giocatore possa fare la differenza in una stagione lunga e impegnativa.
Il ritorno in Champions League e l’obiettivo di lottare per il titolo in Serie A pongono l’Inter in una posizione privilegiata, ma Ambrosini ha ragione nel sottolineare l’importanza di avere un gruppo coeso e motivato. La conferma dello zoccolo duro rappresenta una solida base su cui costruire, mentre gli innesti come Akanji e i giovani talenti acquistati (come Sucic) sono il segno che l’Inter non vuole solo mantenere la sua forza, ma anche guardare al futuro.
Insomma, la scelta della dirigenza di non stravolgere completamente la squadra, ma di integrare nuovi innesti strategici, sembra essere una mossa di continuità più che di rottura. Con un gruppo solido e motivato, l’Inter ha tutte le potenzialità per competere ai massimi livelli anche nella stagione 2025/26.
