Adani: «Sul rigore dato al Liverpool è morto il calcio!»
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Adani senza mezzi termini: «Sul rigore dato al Liverpool è morto il calcio! L’ingenuità di Bastoni c’è, ma se l’arbitro si sottomette al Var…»

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L’ex difensore dell’Inter, Lele Adani, ha voluto dire la sua sulla sconfitta rimediata dai nerazzurri contro il Liverpool in Champions League

Intervenuto nel corso dell’ultima puntata di Viva El Futbol su Twitch, Lele Adani ha commentato così Inter Liverpool soffermandosi sull’episodio del calcio di rigore su Wirtz che ha deciso la partita di martedì.

SU INTER LIVERPOOL – «Il Liverpool ha iniziato e finito meglio, in mezzo c’è stata una buona gara dell’Inter. Sì, ci si aspetta di più da queste due squadre, l’Inter ci rimane impressa dopo il Como: ma la Champions è un’altra cosa. L’Inter ha giocato con quattro squadre e le ha nettamente battute, nella seconda parte ne ha avute due difficili, una ha persa dopo il 90′ e una all’89’. Brutta partita? E’ vero, per lo spettacolo sono d’accordo: per chi guarda il calcio in un certo modo, a me non è dispiaciuta la strategia umile di Slot di un rispetto dello stato delle cose. Il Liverpool in un momento di difficoltà ha fatto due cambi, in Champions League: Bradley e Wirtz. L’Inter io continuo a reputarla matura, seria, sa quello che deve fare: prova sempre a palleggiare».

DAL GOL ANNULLATO AL RIGORE SU WIRTZ – «Per il gol annullato ci hanno messo sette minuti: ho detto che l’arbitraggio è morto. Sul rigore dato contro l’Inter confermo che è morto: è morto di concetto. Se devo dire la verità è una partita da pareggio, ma non sempre la partita da pareggio la porti a casa come pari: il Liverpool spinge fino alla fine, questo va accettato. In Champions non fanno come in Italia sul pareggio, che rallentano e una magari vince sull’errore degli altri: no, qua si vince sul merito di andarsela a prendere. L’ha fatto anche l’Atletico, la Champions è questa. Per questo ti spreme e ti prosciuga le energie».

ANCORA SUL RIGORE – «L’Inter ha avuto discrete opportunità ma non puoi pretendere in queste partite di tirare otto volte in porta come fa in campionato. Potevi far male al Liverpool, sì, ma poi davanti ti trovi Van Dijk, Konaté, Robertson, Gravenberch e MacAllister, che ti pressano prima di ripartire. E’ il Liverpool. Il rigore non c’è, ma non toglie l’ingenuità di Bastoni: non la toglie. Però quello è il motivo per cui l’arbitro è morto. Perché ragazzi l’arbitro muore nel momento in cui smette di pensare e si arrende e tradisce se stesso non capendo che il calciatore che tira la maglia o che accarezza la testa a uno, lo portano in tv».

L’INFLUENZA DEL VAR – «Il VAR sono immagini alla tv: se tu quella cosa da campo la porti in tv, non puoi più valutare quell’entità. Non vorrei offendere, ma è proprio da stupidi dare quel rigore. Perché mentre la maglia è tirata, si vede la sceneggiata di Wirtz. Dico una parola forte, se cadi meglio la vendi meglio. Ma quando c’è una sceneggiata è come se Wirtz ti dicesse “stupido vai alla tv e ti dimostro che ti frego” e tu abbocchi. Quindi tu dai un assist ai giocatori per portare il calcio in tv, ma il calcio è in campo”. Io a fine partita avrei voluto dire “cazzo Basto ti è andata bene”, ma non col rigore fischiato: perché non lo è. Anch’io ho fatto quelle cose lì: ma non davano rigore. Qui l’hanno dato dalla tv. L’arbitro aveva scelto bene e ha tradito se stesso: è morto. Se lo richiami, fai una cosa sbagliata: ti dicono che lo richiamano solo per grandi episodi, ma l’arbitro se va e dice “ho visto che non è rigore” fa una cosa giusta e sbaglia il VAR. Ma se l’arbitro ascolta il VAR che tradisce i concetti, l’arbitro si sottomette e tradisce il mestiere».

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