Chivu Inter, la vittoria di Bergamo per sugellare il primato nel 2025: Repubblica celebra il colpo

Chivu Inter, la vittoria di Bergamo per sugellare il primato nel 2025: Repubblica celebra il colpo messo a segno dai nerazzurri con l’Atalanta

“L’Inter vince sulla Dea, chiude il 2025 in testa”. È con questo titolo inequivocabile che La Repubblica celebra in prima pagina la prova di forza offerta dalla capolista. Nel gelo del Gewiss Stadium, la vittoria dei nerazzurri vale molto più della semplice aritmetica dei tre punti. Per scardinare la resistenza orobica è bastato un singolo episodio, letto però con una lucidità disarmante dai protagonisti: l’errore in disimpegno del difensore Berat Djimsiti, l’ingresso immediatamente decisivo del giovane attaccante Francesco Pio Esposito e la freddezza glaciale di Lautaro Martinez. Il capitano argentino non ha tremato davanti al portiere Marco Carnesecchi, confermandosi una sentenza letale.

I numeri di un dominio

Il sigillo del “Toro” regala alla Beneamata statistiche impressionanti: si tratta della nona vittoria consecutiva contro l’Atalanta e del secondo successo in uno scontro diretto stagionale, bissando quello ottenuto a Roma. Numeri che certificano la solidità del progetto tecnico di Cristian Chivu. L’allenatore rumeno ha plasmato una squadra capace di reggere l’urto anche nei contesti ambientali più complicati, mantenendo la calma anche quando il ritmo della gara si alza a livelli vertiginosi.

La risposta sul campo

La risposta del rettangolo verde era necessaria e non si è fatta attendere. In un fine settimana dove tutte le dirette concorrenti per lo Scudetto avevano fatto bottino pieno, l’Inter non poteva permettersi passi falsi. La vetta della classifica è salva e il 2025 si chiude guardando tutti dall’alto in basso. La corsa al titolo resta serrata e priva di margini di errore, ma sono i campioni in carica a dettare il passo. Come sottolinea il quotidiano romano, al di là delle frecciate mediatiche, conta la sostanza: in una partita giocata a viso aperto e dai ritmi forsennati, la squadra ha saputo soffrire, aspettare e colpire con cinismo al momento giusto. Una prova di maturità che lancia un segnale inequivocabile al campionato.