Hanno Detto
Chivu carica i suoi in vista dell’Atalanta: «Dobbiamo essere più forti delle ingiustizie»

Chivu avverte i suoi sulla partita contro Palladino: «Serve qualcosa in più, dobbiamo uscire dalla comfort zone per vincere»
L’ultima sconfitta dell’Inter contro l’Atalanta risale all’11 novembre 2018, un pesante 4-1 al tempo in cui il centravanti nerazzurro era ancora Mauro Icardi. Da allora, i precedenti raccontano tutt’altra storia: otto vittorie consecutive per l’Inter e un dominio netto negli scontri diretti più recenti, con dodici gol segnati e nessuno subito nelle ultime quattro gare di campionato. Numeri che, sulla carta, renderebbero l’Atalanta l’avversario ideale per cancellare la delusione della Supercoppa.
Eppure Cristian Chivu è il primo a smorzare qualsiasi entusiasmo legato alle statistiche. La sfida di Bergamo, per il tecnico nerazzurro, rappresenta molto più di un semplice incrocio favorevole: è un passaggio chiave nell’economia della corsa scudetto e, soprattutto, un test di maturità per una squadra che si percepisce ancora in costruzione.
«Sarei ipocrita a dire che siamo contenti della Supercoppa – ha spiegato –. Con il Bologna non è mai semplice e a Riad abbiamo fatto un grande secondo tempo, ma col bello a volte non si vincono le partite. Bisogna trovare la chiave per aggiungere qualcosa in più».
Il concetto torna spesso nelle parole dell’allenatore: l’Inter è prima in classifica, ma resta un “cantiere aperto”. Un’idea che Chivu aveva espresso già dopo il ko interno con l’Udinese a inizio stagione e che, a distanza di mesi, continua a essere attuale.
«Non è semplice dirlo a dicembre – ribadisce – ma una squadra che vuole rimanere competitiva deve avere l’ambizione di migliorare. Stiamo cercando di limare quei difettucci che indirizzano l’andamento delle partite».
Il nodo centrale è soprattutto mentale. Chivu insiste sulla necessità di andare oltre le frustrazioni e le percezioni esterne:
«Dobbiamo essere più forti delle ingiustizie e non cercare sempre solo le cose belle, anche se fanno parte della nostra identità. Stiamo lavorando per uscire dalla comfort zone, aggiungendo pochi concetti alla volta». Un processo graduale, che richiede pazienza ma anche coraggio.
Contro l’Atalanta servirà proprio questo: verticalità, aggressività sulle seconde palle e massima concretezza nelle poche occasioni che i bergamaschi concederanno. Chivu non lo dice apertamente, ma dalla sfida di Bergamo si attende un segnale chiaro: un salto di qualità nella gestione dei big match. Perché vincere ancora contro la Dea significherebbe non solo confermare il primato, ma dimostrare che il cantiere nerazzurro sta finalmente prendendo forma.