Rowe Bologna: «È stato il secondo della mia carriera»
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Rowe Bologna, il rigore contro l’Inter e la finale: «È stato il secondo della mia carriera»

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Rowe Bologna, il giocatore sul penalty decisivo contro l’Inter e guarda alla finale di Supercoppa con ambizione: dal coraggio dal dischetto alla crescita

Intervistato dal Corriere dello Sport, Jonathan Rowe, esterno offensivo del Bologna, è tornato a parlare del rigore segnato contro l’Inter nella semifinale di Supercoppa. Un episodio chiave, che ha contribuito all’eliminazione dei nerazzurri e ha spinto i rossoblù verso una finale dal sapore storico.

L’inglese, classe 2003, non ha nascosto l’emozione legata a quel momento: «È sempre difficile tirarli in partite importanti», ha spiegato. Un dettaglio rende il tutto ancora più significativo: «È stato il secondo rigore che ho calciato in carriera». Una scelta di grande personalità, che racconta molto del carattere del giocatore. Alla domanda sul coraggio, Rowe risponde con semplicità ma decisione: «Credo in me stesso e l’ho fatto per aiutare la squadra».

Il Bologna ora è a un passo dal primo titolo stagionale e Rowe non nasconde l’ambizione: «Sì, sarebbe il primo. Darò e daremo tutto per provare a vincere». Dall’altra parte ci sarà il Napoli, avversario di altissimo livello. «È una grande squadra, con giocatori forti. Sarà una bella sfida», ha spiegato l’esterno, sottolineando come l’obiettivo sia confermarsi dopo quanto di buono mostrato anche in campionato.

Nel suo intervento, Rowe ha toccato anche un tema tattico importante, soffermandosi sulle difficoltà del calcio italiano per chi gioca in attacco: «In tanti difendono a cinque ed è più difficile per gli attaccanti». Un aspetto che rende ancora più preziosa la crescita del Bologna, definito dallo stesso giocatore «un grande club con una mentalità forte come le big».

Fondamentale, secondo l’inglese, è anche il clima all’interno dello spogliatoio: «È davvero un bell’ambiente. La concorrenza è positiva, tutti lottano per giocare e questo aiuta la crescita». Un gruppo compatto, che si prepara ad affrontare una finale con entusiasmo e consapevolezza.

Infine, Rowe ha parlato dei suoi allenatori, mettendo a confronto Vincenzo Italiano e Roberto De Zerbi: «De Zerbi preferisce il fraseggio, Italiano è più diretto. Una cosa unica di Italiano è che comunica la formazione un’ora e mezzo prima della partita». Dettagli che raccontano un percorso di crescita continuo, personale e collettivo, culminato ora nella sfida più importante.

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