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Chivu rivendica le scelte dopo Bologna Inter: «Gestione necessaria, non rimpiango nulla»

Chivu Inter, il tecnico nerazzurro spiega le decisioni in Supercoppa: dalla panchina di Lautaro, Çalhanoglu e Akanji ai rigori
Dopo l’eliminazione dell’Inter dalla Supercoppa Italiana contro il Bologna, Cristian Chivu non arretra di un centimetro e rivendica con fermezza le proprie scelte. Il tecnico nerazzurro, nel post partita, chiarisce i motivi che lo hanno portato a tenere inizialmente in panchina Lautaro Martínez, utilizzato solo per una ventina di minuti, e a rinunciare dall’inizio a due pilastri come Akanji e Hakan Çalhanoglu.
GESTIONE DELLA ROSA – «Noi abbiamo ambizioni importanti e siamo attesi da un ciclo intenso di impegni a gennaio. Non possiamo permetterci di perdere giocatori a cuor leggero. Non avrei mai fatto scelte di gestione legate all’eventuale finale: dovevo semplicemente pensare che la squadra veniva da un ciclo di otto partite in 26 giorni. E qualcuno doveva riposare, tanto più in un gruppo di 25 calciatori validi che merita di essere sfruttato».
Parole nette, che spiegano come la Supercoppa non sia stata affrontata con leggerezza, ma con una visione più ampia legata alla stagione.
Chivu non punta il dito nemmeno contro i rigoristi che hanno fallito dal dischetto, rifiutando qualsiasi processo individuale:
RIGORI – «Quella è una lotteria. Per me conta chi alza il braccio e va a tirare, è indice di personalità. Ma il rigore è un’emozione, non si può allenare. E si può sbagliare».
Una lettura umana del momento, che allontana l’idea di colpevoli designati.
Sul caso Pio Esposito, rimasto in panchina nonostante fosse pronto a calciare uno dei rigori, e sull’assenza dal dischetto di Çalhanoglu, specialista della materia, Chivu è altrettanto chiaro:
SCELTE DALLA PANCHINA – «Ho preferito non inserire un rigorista a freddo. Specie Calha, che veniva da un infortunio. Da fuori certe cose non si vedono, ma io devo preservare la salute di tutti».
Una decisione che rientra nella stessa logica di tutela del gruppo ribadita più volte.
Durante la partita, il tecnico nerazzurro si è fatto sentire con il quarto uomo, mentre il vice Aleksandar Kolarov ha perso le staffe dopo il rigore assegnato al Bologna via VAR. Ma nel post gara il tono torna distensivo:
FAIR PLAY – «Non mi interessa parlare degli arbitri. Il VAR è stato introdotto apposta per aiutarli. Noi dobbiamo solo pensare a noi stessi, a come migliorare, per ripartire subito, perché ne abbiamo la possibilità».
Infine, una menzione positiva per Josep Martinez, ma senza limitarla al solo portiere:
NOTA POSITIVA – «Non solo lui. La rosa è piena di ottimi professionisti che ci possono dare grandi soddisfazioni. A volte serve solo un po’ di tempo per capirlo».
Il messaggio di Chivu è chiaro: niente rimorsi, nessuna drammatizzazione. L’Inter esce dalla Supercoppa, ma il tecnico guarda avanti, convinto che la gestione, anche quando impopolare, sia l’unica strada per costruire continuità e risultati nel lungo periodo.