Mancini, sfida l'Inter: «Un obiettivo sentire quella musica»
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Mancini, sfida l’Inter per la Champions League con gli occhi sulla Nazionale: «Un obiettivo sentire quella musichetta»

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Mancini, il difensore giallorosso si racconta tra ambizioni europee e azzurro: la corsa alla Champions League con la squadra di Gasperini

Tra presente e futuro, tra club e Nazionale. Gianluca Mancini, difensore centrale della Roma e leader del reparto arretrato giallorosso, ha rilasciato un’intervista a La Stampa facendo il punto su obiettivi, risultati e prospettive personali e di squadra. Un momento positivo per la Roma, che nel 2025 è la formazione con più punti conquistati in Serie A e vanta anche la difesa meno battuta del campionato.

Mancini ha voluto subito sottolineare il valore del collettivo, più che dei singoli: «So di far parte di un grande gruppo: nel 2025 abbiamo fatto buonissime cose. La somma dei punti, riguardando due campionati differenti, va contestualizzata: alla fine conta il presente». Il centrale classe 1996 ha poi spiegato come il dato difensivo sia il frutto di un lavoro corale: «La difesa meno battuta è la sublimazione di un lavoro di squadra eccezionale: un portiere che rappresenta un valore aggiunto; una batteria di difensori forti, a prescindere da chi gioca; centrocampisti che corrono tantissimo; attaccanti che fanno una pressione incredibile».

I numeri rafforzano l’ambizione principale: la Champions League. Un traguardo che, per Mancini, non è un’ossessione ma resta un desiderio forte: «Mi manca. Non è un peso, ma un obiettivo. Vincere la Conference, così come arrivare in semifinale e in finale di Europa League, è stato bellissimo. Ma sentire quella musichetta dal campo mi piacerebbe». Parole che raccontano la voglia di riportare la Roma stabilmente nell’élite europea.

Spazio anche alla Nazionale, tema particolarmente sentito. Mancini ha parlato del nuovo corso azzurro e del primo impatto con Gennaro Gattuso, commissario tecnico dell’Italia: «La nostra generazione avverte fortemente la mancanza dei Mondiali: dobbiamo essere tranquilli e affrontare gli spareggi con la testa giusta». Un passaggio che evidenzia la responsabilità del gruppo azzurro dopo le recenti delusioni.

Infine, l’elogio al ct: «L’impatto con Gattuso è stato bellissimo. Ha dato al gruppo la voglia di andare a Coverciano con il sorriso e il senso di appartenenza della maglia». Segnali importanti, che parlano di un clima ritrovato e di un’identità da ricostruire.

Tra Roma e Nazionale, Mancini guarda avanti con chiarezza: solidità, ambizione e fame di grandi palcoscenici. La Champions resta il sogno dichiarato, l’azzurro una responsabilità da onorare.

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