Rado avvisa l'Inter per la Supercoppa: «Si può battere così»
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Hanno Detto

Rado avvisa l’Inter per la Supercoppa: «Si può battere, ecco come»

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Rino Rado, storico ex portiere del Bologna, ha avvisato l’Inter in vista della semifinale di Supercoppa Italiana. Vediamo insieme le sue parole

Sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, lo storico portiere Rino Rado, indimenticato protagonista dell’ultimo scudetto emiliano del 1964, ha analizzato il delicato momento dei rossoblù. L’ex estremo difensore ottantaquattrenne ha commentato la recente sconfitta subita contro la Juventus, proiettandosi verso l’imminente scontro con l’Inter.

Secondo Rado, la squadra guidata dal tecnico siciliano Vincenzo Italiano, noto per la sua filosofia offensiva, deve ritrovare compattezza per affrontare i nerazzurri. Nonostante il passo falso contro i bianconeri, l’obiettivo dei felsinei rimane ambizioso, ma la sfida contro la Beneamata rappresenterà un banco di prova fondamentale per le aspirazioni stagionali della formazione bolognese.

COSA PENSA DELL’INTER: «Che si può battere ancora, anche se oggi è la squadra più attrezzata e forte del campionato, giocano cattivi e fluidi. Ma siccome il Bologna ha già vinto recentemente, beh, perché non fare il bis? Nulla è impossibile ma bisogna spingere e andare a cento all’ora».

COSA HA DETTO BOLOGNA-JUVE: «Che il Bologna deve riprendere e mantenere la propria identità. Nonostante la stanchezza e gli infortuni, Italiano troverà la soluzione ma è importante che non si snaturi più. La mancanza di Freuler + difficile da regalare, Skorupski non c’è anche se Ravaglia si sta comportando benissimo come è successo a Pessina col Napoli. Poi, però…».

L’EFFETTO SORPRESA È FINITO: «Esatto: prima ci snobbavano, ora no. Ora il Bologna è ben fisso e preciso nella mente di tutti. Il che è bello ma è anche portatore di controindicazioni: esistono le contromosse altrui».

LA RICETTA ANTI-INTER: «Cercando di ondeggiare meno nella linea difensiva: Lucumi è forte, ma a volte va un po’ a spasso. E poi, soprattutto, rimanendo se stessi col solito assetto: anche perché il Bologna ha saputo stupire tutti con la propria identità. E poi, i cambi: se i giocatori non rendono in maniera evidente, andrebbero fatti subito, come faceva Mazzone. Ferguson, per esempio, non è al meglio e purtroppo Odgaard, per il quale stravedo, è rimasto fuori. Il danese deve giocare».

GLI OBIETTIVI DEL BOLOGNA: «Deve provare a vincere la Supercoppa, poi credo fra il quarto e il sesto posto: per meriti».

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