Hanno Detto
Sneijder ripensa al periodo all’Inter: «Tutto accade per una ragione: Mourinho un padre, Benitez…»

Sneijder ha rivissuto alcuni passaggi chiave della sua carriera: le parole dell’olandese decisivo per il Triplete del 2010
In un’intervista concessa a Marca, Wesley Sneijder, ex centrocampista olandese classe 1984 e uno degli eroi assoluti del Triplete 2010 dell’Inter, ha ripercorso alcuni momenti decisivi della sua carriera, soffermandosi sul passaggio dal Real Madrid ai nerazzurri, sul Pallone d’Oro mancato e sul rapporto con gli allenatori che più hanno segnato la sua esperienza.
Sneijder ha spiegato come l’addio al Real Madrid, pur vissuto con rammarico, sia stato l’inizio inatteso di un percorso straordinario che, nel giro di dodici mesi, lo avrebbe portato sul tetto d’Europa con l’Inter di José Mourinho.
REAL MADRID – «Ho avuto un primo anno incredibile, poi alcuni problemi personali hanno reso difficile la seconda stagione. Forse sarei rimasto più a lungo, ma tutto accade per una ragione: un anno dopo sono tornato nello stesso stadio con l’Inter per giocare la finale di Champions».
Il centrocampista ha poi riflettuto sul Pallone d’Oro del 2010, spesso considerato un premio che avrebbe potuto meritare.
PALLONE D’ORO – «Oggi viene giudicato in modo diverso: si valuta l’intera stagione e i risultati. Ai miei tempi spesso lo vincevano Ronaldo o Messi. Ora ha più senso: così altri giocatori possono vincerlo».
Tra i momenti più emozionanti del racconto c’è quello dedicato a José Mourinho, tecnico portoghese classe 1963 e figura centrale del Triplete.
MOURINHO – «Era come un padre per me. Il modo in cui mi ha convinto a venire all’Inter è stato speciale. Una volta, nel 2010, mi disse: “Wes, vai a trovare tuo figlio in Olanda”. Io volevo giocare, ma lui insistette. Tornai il giovedì sera e capii che lo aveva fatto per me. Non so quanti altri allenatori avrebbero avuto quel gesto».
Sneijder ha spiegato come Mourinho avesse un rapporto paterno con tutti i giocatori, non solo con lui, costruendo un gruppo unito e disposto a ricambiare in campo quella fiducia.
Diverso, invece, il feeling con Rafael Benitez, tecnico spagnolo arrivato all’Inter nell’estate 2010, subito dopo l’addio di Mourinho.
BENITEZ – «Peggior allenatore? Arrivò nel momento peggiore possibile. Tutti eravamo dispiaciuti per la partenza di Mourinho e non era facile per lui. Anche noi gli rendemmo le cose difficili. Non riuscivamo a entrare in sintonia. L’ho rivisto un paio di mesi fa: è una brava persona, non ho mai detto che fosse un cattivo allenatore, ma non era la scelta giusta in quel momento».
Un racconto sincero e intenso, che restituisce il peso emotivo e professionale dei due anni di Sneijder a Milano: un periodo breve, ma destinato a restare inciso nella storia dell’Inter e del calcio europeo.