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Caressa e Zazzaroni sull’Inter: tra la sfortuna e i retropensieri dei calciatori nerazzurri

I due noti giornalisti Caressa e Zazzaroni hanno parlato della situazione dell’Inter, tra la sfortuna e i retropensieri dei calciatori nerazzurri
Le due recenti sconfitte consecutive dell’Inter contro il Milan e l’Atletico Madrid sono state al centro di un acceso dibattito tra i giornalisti Ivan Zazzaroni e Fabio Caressa, intervenuti su Radio Deejay durante la trasmissione Deejay Football Club. I due hanno espresso opinioni divergenti sulle cause del momento negativo dei nerazzurri.
La tesi della sfortuna di Zazzaroni
Il direttore del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni, ha difeso con forza la squadra, concentrando la sua analisi sul ruolo della fortuna (o, in questo caso, della sfortuna) nel calcio. Zazzaroni ha ribadito con enfasi che la sfortuna “esiste, nella vita, nel calcio e dappertutto”, citando come esempio un tiro che, dopo aver colpito la traversa, finisce in rete deviato dalla schiena del portiere.
Per Zazzaroni, l’Inter è stata “sfigata” e ha respinto con forza le critiche che parlavano di “presunzione” o atteggiamento sbagliato. A supporto della sua tesi, il giornalista ha ricordato che i meneghini hanno giocato meglio del Milan nel Derby e hanno disputato una “grande partita” a Madrid, perdendo entrambe le sfide per episodi sfortunati nel finale. A suo avviso, sono stati proprio questi “due episodi negativi con un po’ di sfiga” a scatenare la reazione critica generale sull’allenatore Cristian Chivu e sulla squadra. Zazzaroni ha citato, a titolo di paragone per evidenziare il ruolo della sfortuna, la recente sconfitta subita dal Manchester United contro l’Everton, dove i Red Devils hanno dominato per numero di tiri (26 contro 3), ma hanno perso la partita.
Il retropensiero di Caressa
Fabio Caressa, la celebre voce delle telecronache, ha sposato una linea interpretativa diversa, spostando l’attenzione sul piano psicologico. Pur riconoscendo il ruolo del calcolo delle probabilità negli episodi, Caressa ha espresso il sospetto che i giocatori dell’Inter stiano affrontando le partite con un “retropensiero che non è tanto giusto”.
Zazzaroni ha immediatamente contestato questa ipotesi, giudicandola implausibile. Si è chiesto come sia possibile che una squadra che domina e crea, per poi commettere un singolo errore che costa la partita, agisca con un simile condizionamento mentale.
In sostanza, il dibattito ha diviso le cause del momento no dell’Inter tra la fatalità degli episodi e la presunta fragilità mentale, con Zazzaroni saldo nel difendere i nerazzurri e nel puntare il dito contro l’imprevedibilità del calcio.