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Chivu Inter, che differenza rispetto ad Inzaghi: i numeri e abolita questa regola

Chivu Inter, le prime indicazioni dopo l’inizio di stagione dei nerazzurri in Serie A e Champions League. Tutti i dettagli in merito
Dal suo arrivo sulla panchina dell’Inter, Cristian Chivu ha scelto una linea di continuità tattica piuttosto che una rivoluzione. Il tecnico rumeno non ha stravolto l’impianto di gioco ereditato da Simone Inzaghi, preferendo mantenere il modulo base, ma introducendo gradualmente principi diversi. La nuova Inter è una squadra più verticale, coraggiosa e intensa. Le differenze si vedono soprattutto nella fase di pressing e nella rapidità di riaggressione dopo la perdita del pallone.
Come riportato dal Corriere dello Sport, la pressione alta è diventata il marchio di fabbrica della gestione Chivu. Un approccio che richiede meccanismi perfetti, perché un solo errore può spalancare spazi pericolosi agli avversari. I rischi sono calcolati, ma il rendimento parla chiaro: la media dei recuperi è passata da 42,9 a 44,4 a partita, segnale evidente di una squadra più aggressiva e reattiva. L’Inter della scorsa stagione primeggiava nei possessi riconquistati nella trequarti centrale; quella attuale, invece, domina nelle aree offensiva e difensiva, confermando una filosofia più totale.
L’aggressività come chiave tattica: più falli, più consapevolezza
Questa evoluzione ha un prezzo, rappresentato dal maggior numero di falli commessi. La riaggressione immediata comporta contatti duri e interventi preventivi per spezzare la manovra rivale. Contro la Lazio, per esempio, i nerazzurri hanno commesso 26 falli e ricevuto 3 ammonizioni, numeri decisamente più alti rispetto a inizio stagione. In conferenza stampa, Chivu ha chiarito che si tratta di una scelta consapevole: «È una cosa sulla quale lavoriamo da inizio stagione. Lo switch mentale in fase di non possesso».
Un cambio di mentalità che ha già prodotto risultati. Basti pensare che con Verona e Udinese, partite meno brillanti, i falli erano stati appena 4 e 5. Ora la media stagionale è salita a 14,5 contro gli 11 dello scorso anno. È anche scomparsa la cosiddetta “regola Inzaghi”, secondo cui un giocatore ammonito veniva sostituito immediatamente. Chivu, al contrario, ha deciso di fidarsi della maturità dei suoi uomini.
Il nuovo corso dell’Inter è fatto di equilibrio e personalità. Niente rivoluzioni, ma un’identità precisa: alta intensità, aggressività controllata e un gruppo sempre più plasmato sulla visione di Cristian Chivu.