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Cagliari Inter, la vittoria nerazzurra mostra la versione migliore ma resta un vecchio difetto da cancellare

Cagliari Inter, il successo convince per approccio e intensità: troppi gol falliti restano però il vero limite dei nerazzurri
La prestazione dell’Inter alla Unipol Domus contro il Cagliari è stata probabilmente la più convincente di questo avvio di stagione. L’undici guidato da Cristian Chivu ha messo in campo approccio, intensità, organizzazione e fluidità di manovra, aspetti che in altre gare erano mancati. La vittoria per 2-0 con le firme di Lautaro Martínez e Pio Esposito ha ridato slancio alla corsa nerazzurra, ma non ha cancellato un difetto cronico.
Come sottolinea il Corriere dello Sport, esiste ancora «un retaggio antico» che accompagna questa squadra: la difficoltà nel concretizzare la grande mole di occasioni prodotte. Chivu lo ha ribadito dopo la gara: «Nessuno crea più di noi». Un’affermazione che fotografa la realtà di una squadra capace di costruire molto più dei propri avversari, ma che al tempo stesso spreca troppo sotto porta.
Il problema non è di poco conto. Contro il Cagliari la partita avrebbe potuto essere chiusa già nel primo tempo, evitando di lasciare ai rossoblù la possibilità di rientrare in gara con il palo colpito da Folorunsho. Un copione già visto in altre circostanze: contro il Sassuolo i nerazzurri hanno sofferto fino all’ultimo minuto nonostante le occasioni sprecate, mentre con l’Udinese la rimonta subita avrebbe potuto essere ribaltata con maggiore cinismo in fase offensiva.
Chivu insiste: serve più concretezza
Il tecnico rumeno ha costruito un’Inter solida, capace di imporre il proprio gioco sia in campionato che in Champions League. Tuttavia, la mancanza di lucidità negli ultimi metri resta il principale ostacolo da superare per ambire a traguardi più ambiziosi. Segnare di più significherebbe non solo blindare i risultati con maggiore anticipo, ma anche ridurre i rischi di subire rimonte o di concedere fiducia a squadre che, sulla carta, partono sfavorite.
La nuova Inter, dunque, convince per intensità, spirito e continuità, ma per fare davvero il salto di qualità dovrà migliorare la propria efficienza realizzativa. È questa la vera sfida che attende Chivu nei prossimi mesi, a partire già dal delicato impegno europeo contro lo Slavia Praga.