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Chivu Inter, nessuna rivoluzione: più pressing, ma stessi uomini. L’analisi della Gazzetta dello Sport

Chivu Inter, niente rivoluzione e cambiamenti limitati: il confronto con Inzaghi tra pressing e costruzione dal basso
La Gazzetta dello Sport ha analizzato l’avvio di stagione dell’Inter di Cristian Chivu, ex difensore romeno e oggi tecnico della prima squadra, subentrato in estate a Simone Inzaghi dopo una breve parentesi al Parma.
Secondo il quotidiano, nonostante i cambiamenti in panchina, i nerazzurri hanno mantenuto una fisionomia molto simile a quella del passato, con poche variazioni tattiche. «Non c’è ancora differenza netta tra l’attuale tecnico e Inzaghi: meno palleggio, costruzione dal basso e cross dal fondo, ma sono soltanto piccoli aggiustamenti», scrive il giornale.
L’analisi, con tono quasi enigmistico, invita a «trovare le differenze» tra la squadra guidata per quattro anni da Simone Inzaghi, tecnico che ha portato l’Inter a risultati importanti in Italia e in Europa, e quella attuale di Chivu, ancora agli inizi della sua avventura sulla panchina nerazzurra. L’ex allenatore della Primavera ha infatti guidato solo quattro partite ufficiali in questa stagione: tre in Serie A e una in Champions League e quattro al Mondiale per Club.
Costruzione dal basso e pressing: le differenze tra Chivu e Inzaghi
Uno degli aspetti principali riguarda la costruzione dal basso. Inzaghi chiedeva a Yann Sommer, portiere svizzero e punto fermo della rosa, di partecipare spesso al palleggio in area. Una scelta che ha dato frutti ma che, nella finale di Champions persa contro il Paris Saint-Germain, si è rivelata fatale. Chivu, al contrario, ha ridotto questa pratica senza eliminarla: l’Inter la utilizza ancora sulle rimesse dal fondo o quando il possesso è sotto pressione, ma con maggiore rapidità.
Dall’altra parte, il nuovo allenatore insiste maggiormente sul pressing offensivo. In particolare, contro l’Ajax, il francese Marcus Thuram e il giovane Pio Esposito hanno dato seguito agli ordini alzando la pressione sui portatori di palla avversari.
I dati sul baricentro dell’Inter
Le statistiche confermano la differenza. Con Chivu il baricentro medio della squadra, nelle prime tre partite di campionato, si è alzato a 55 metri, rispetto ai 51 registrati nella scorsa Serie A con Inzaghi. Tuttavia, in Champions ad Amsterdam, i nerazzurri hanno mantenuto un atteggiamento più prudente, abbassando il baricentro a 49 metri.
Segnali, dunque, di una continuità tattica che Chivu sta gradualmente adattando, senza stravolgere un’ossatura che negli ultimi anni ha garantito all’Inter solidità e competitività.