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Boninsegna sicuro: «La Juve è favorita contro l’Inter, in questo momento ha più certezze. Ecco qual è il problema di Chivu»

Le parole di Roberto Boninsegna, ex calciatore, sulla prossima sfida dell’Inter di Chivu sul campo della Juve. Tutti i dettagli in merito
Roberto Boninsegna ha parlato a La Gazzetta dello Sport in vista di Juve-Inter di Serie A.
RICORDI DI JUVE-INTER – Il mio trasferimento a Torino, qualcosa a cui mai avrei pensato. La Juve per me era stata per anni il nemico, la vera rivale contro cui ci giocavamo la vita. L’Inter, invece, era qualcosa di più: la squadra del cuore. C’è sempre stato un piacere particolare a segnare alla Signora in maglia nerazzurra, ma pure grande rispetto, anche se in campo ce le davamo di santa ragione.
COME ANDO’ IL TRASFERIMENTO – Semplice, allora decidevano tutto i presidenti. Ricordo che Fraizzoli mi convocò in sede e mi comunicò la cessione senza giri di parole. Io gli dissi che volevo restare, ma lui rispose: ‘Boninsegna, non faccia storie. La società ha deciso…’. Ma la società era lui, quindi aveva deciso lui. Pensava che fossi finito e che Anastasi, più giovane di me, potesse fare meglio. Evidentemente si sbagliò, visto che a Torino sono stato titolare in due stagioni su tre vincendo lo scudetto. Mi sono allungato la carriera e sono felice di averci giocato.
JUVE-INTER OGGI – La Juve è favorita, un po’ perché gioca in casa e un po’ perché arriva meglio, con idee chiare e convinzione. Sul medio-lungo periodo, però, vedo il Napoli più avanti nella corsa allo scudetto bis. Subito dopo metto l’Inter, che ha una rosa ottima. Semmai deve risolvere il problema del regista. Dietro e davanti Chivu ha tutto: dei centrali di qualità e la coppia d’attacco migliore del campionato. Ma in mezzo manca inventiva. Non c’è un Suarez, diciamo così. Calhanoglu è più difensivo ed è in calo, Mkhitaryan all’occorrenza può tamponare, ma così non basta.
PUNTI DI FORZA DELLA JUVE – Il fatto di aver tenuto Vlahovic, anche se dovesse essere l’ultimo anno. Era inutile cederlo: è un centravanti molto forte e pure mancino, che non guasta. Se viene servito a dovere, può rilanciarsi alla grande, anche se la concorrenza attorno a lui è aumentata. Per me, dopo i primi due gol, dovrebbe partire titolare.