Pagelle Israele Italia, i voti del Corriere dello Sport premiano gli interisti: Bastoni il migliore dietro

Pagelle Israele Italia, giudizi positivi per i nerazzurri: Bastoni da 7, Dimarco e Barella convincono, Frattesi sufficiente con assist a Raspadori

Il 5-4 con cui l’Italia di Gennaro Gattuso ha superato Israele a Debrecen, in Ungheria, è stato accolto con voti generosi dal Corriere dello Sport. Nelle pagelle pubblicate dal quotidiano, infatti, non ci sono bocciati e tre azzurri hanno addirittura ottenuto un 8 in pagella (Kean, Retegui e Tonali). Promossi tutti, compreso il blocco Inter, che ha dato un contributo importante alla vittoria.

Israele-Italia, le pagelle del Corriere dello Sport agli interisti

BASTONI – 7
È il migliore del reparto arretrato. Il centrale nerazzurro legge bene i movimenti degli avversari e sa anche impostare con qualità. Dal suo piede parte l’azione che porta all’1-1 azzurro, costruzione tutta “made in Inter”. Sfortunato nell’episodio dell’autogol, che non macchia una prova solida.

DIMARCO – 6,5
Soffre le accelerazioni di Khalaili ma non perde mai la concentrazione. Prezioso il suo contributo nella costruzione del primo gol: un’apertura precisa per Barella che innesca l’azione dell’1-1.

BARELLA – 6,5
Il centrocampista interista gioca con personalità, gestendo i ritmi e tenendo bene il campo. Brilla soprattutto nell’assist a Retegui nell’azione che porta alla rete di Kean, in un’azione tutta nerazzurra. Qualche pausa nel corso del match, ma nel complesso resta una prestazione più che sufficiente.

FRATTESI – 6,5
Subentrato a Barella al 23’ della ripresa, entra subito nel vivo. Il suo tocco partecipa al gol di Raspadori, confermando ancora una volta la sua capacità di incidere anche a gara in corso.

Inter, il blocco azzurro resta una garanzia

Le pagelle del Corriere dello Sport confermano quanto il gruppo interista sia centrale nella Nazionale. Bastoni è ormai una certezza in difesa, Dimarco dà equilibrio e spinta, Barella mantiene il suo ruolo di faro del centrocampo e Frattesi continua a essere un’arma preziosa dalla panchina.

Un’Italia spettacolare e fragile, ma capace di esaltare i suoi interisti, che restano colonne portanti del progetto azzurro di Gattuso.