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Chivu Inter, svolta con il tecnico: più turnover e gestione diversa rispetto a Inzaghi

Chivu Inter, l’allenatore cambia filosofia: rotazioni più frequenti per ridurre i rischi fisici e valorizzare i nuovi arrivi. Sucic già protagonista
Il nuovo corso dell’Inter targato Cristian Chivu è iniziato con una linea precisa: garantire continuità al lavoro di Inzaghi, ma con alcune differenze sostanziali. La più evidente riguarda il tema del turnover, che diventerà un fattore centrale nella stagione dei nerazzurri.
Il modulo di base resta il 3-5-2, ma la gestione della rosa cambia sensibilmente. Gli innesti estivi e il rientro di Pio Esposito hanno allargato le opzioni a disposizione dell’allenatore. Solo Petar Sucic, però, sembra avere già le qualità per scalare le gerarchie, inserendosi stabilmente tra i titolari. Lo zoccolo duro della squadra, come sottolineato anche da Beppe Marotta, è stato confermato, ma la volontà è quella di sfruttare tutte le risorse a disposizione.
“Più turnover rispetto al passato”
«Il turnover sarà più frequente», ha dichiarato il presidente nerazzurro prima della sfida con il Torino, tracciando la linea del nuovo corso. Una netta discontinuità rispetto all’era Inzaghi, in cui le rotazioni erano spesso ridotte per mancanza di alternative affidabili o per preservare l’equilibrio del gruppo.
La necessità è legata anche all’età media della formazione titolare, tra le più alte della Serie A. Per questo De Vrij e Acerbi potrebbero alternarsi con maggiore regolarità, mentre Henrikh Mkhitaryan, punto fermo con Inzaghi, sarà ora gestito con maggiore prudenza.
Sucic e i giovani pronti a crescere
Anche in difesa e in attacco le rotazioni si faranno sentire: Darmian verrà utilizzato più spesso come braccetto dopo l’arrivo di Luis Henrique, mentre davanti Pio Esposito e Bonny hanno già dato risposte incoraggianti. L’obiettivo dichiarato è alleggerire il minutaggio di Lautaro Martinez e Marcus Thuram, preservandone lucidità e freschezza nei momenti decisivi.
Come confermato anche da Bastoni («Chivu mi ha consigliato di andare in attacco meno volte, ma meglio»), il nuovo tecnico punta a un equilibrio diverso, fatto di rotazioni mirate e maggiore gestione delle energie. Una filosofia che potrebbe trovare conferma già contro l’Udinese o, più probabilmente, dopo la sosta, con l’avvio della Champions League.