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Bergomi Inter: «Nessun acquisto da titolare. Con Chivu resta il 3-5-2. Diouf? Vi dico la mia»

Bergomi Inter, le parole di Beppe Bergomi: analisi sul mercato nerazzurro, sul modulo di Chivu e sul ruolo dei nuovi innesti come Diouf
Alla vigilia di Inter Torino, prima gara ufficiale della nuova stagione di Serie A, l’ex capitano nerazzurro Beppe Bergomi ha offerto la sua analisi sull’attuale situazione della squadra di Cristian Chivu. Intervenuto a Sky Sport, l’opinionista ha parlato sia del mercato che delle scelte tattiche che attendono l’allenatore romeno.
Inter, mercato senza titolari ma con giovani di prospettiva
Bergomi ha sottolineato come i movimenti della dirigenza non abbiano stravolto la squadra: «L’Inter dà continuità alla scorsa stagione. Sono arrivati cinque giocatori Under 23 ma nessuno sarà titolare. Sono profili giovani, di prospettiva». Un approccio che conferma la volontà della società di costruire sul lungo periodo, senza però intaccare l’ossatura del gruppo che negli ultimi anni ha garantito risultati e stabilità.
Inter, modulo confermato e cambi tattici sfumati
L’ex difensore ha evidenziato come i nerazzurri abbiano rivisto alcune idee iniziali: «Con Lookman si poteva pensare a un centrocampo a due, ma alla fine l’Inter ha deciso di ricompattarsi: restano il 3-5-2 e la difesa a tre, con un atteggiamento più prudente rispetto alle amichevoli». Per Bergomi, la squadra ha scelto di mantenere la propria identità, evitando di forzare un pressing troppo alto che nelle prove estive aveva esposto la retroguardia a troppi gol subiti.
Inter, Diouf e le novità a centrocampo
Spazio anche al nuovo acquisto Andy Diouf, centrocampista francese classe 2003 arrivato dal Lens: «Diouf è un box to box offensivo, accelera palla al piede e ha caratteristiche simili a Sucic, che sarà il sostituto naturale di Calhanoglu». L’idea è quella di inserire gradualmente questi giovani per ampliare le rotazioni e garantire più alternative in una stagione lunga e impegnativa.
Inter, il compito di Chivu
Secondo Bergomi, la vera sfida del nuovo allenatore non sarà tattica ma motivazionale: «Chivu deve entrare nella testa dei giocatori. Sono quattro anni che l’Inter è ad alto livello, ma l’età media è alta e servono nuove motivazioni».