2023
Il Maestro Gatti: «Inter guidata magnificamente, Inzaghi direttore d’orchestra»

Daniele Gatti, famoso direttore d’orchestra e tifoso dell’Inter, ha detto la sua sui nerazzurri e sul match col Salisburgo
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Daniele Gatti, famoso direttore d’orchestra e grande tifoso dell’Inter, si è espresso così sulla stagione dei nerazzurri e sul match di stasera contro il Salisburgo.
I GOL SU YOUTUBE – «Quando posso, vado su Internet a rivedere i gol di Recoba al debutto: io c’ero…».
L’ANEDDOTO – «Nel 2008 ero ad Appiano per un servizio fotografico di SportWeek con maglia nerazzurra sopra il frac, ai piedi le scarpe di Balotelli e ho palleggiato con Figo e Materazzi: hanno capito che me la cavicchio».
SULL’INTER DI OGGI – «È guidata magnificamente: da quando c’è Marotta le cose si sono messe a posto. Poi sono felicissimo di ciò che siamo, giochiamo come piace a me, con qualità».
SE SONO D’ACCORDO CON SACCHI, INTER SOLISTA? – «Una grande orchestra non è semplicemente un insieme di individui che suonano insieme: ha bisogno del solista, del momento in cui un unico strumento venga fuori. Inzaghi è un direttore d’orchestra che privilegia il bello e anche lui, al momento giusto, chiama un oboe o un flauto e il suono non è mai sgraziato».
CHI SAREBBERO L’OBOE E IL FLAUTO IN NERAZZURRO? – «Non necessariamente i fuoriclasse come Thuram e Lautaro, che vorrei diventasse una bandiera. Per me un assolo è anche Dimarco che controlla il lancio di Asllani nel gol alla Roma. O una parata di Sommer dopo 80’ senza fare nulla».
COSA PUÒ RACCONTARE SALISBURGO, CITTÀ DI MOZART, ALL’INTER? – «Sa chi tiferebbe oggi Mozart? Proprio l’Inter! Perché Mozart è imprevedibile, mai scontato, ti sorprende sempre proprio come la mia squadra, che non conosce la noia. La sofferenza in noi interisti è latente, però col Salisburgo non temo: questo girone va vinto».