2023
Inter, Inzaghi esce a testa alta dall’Ataturk e pianifica il futuro: parlerà con Marotta

Nonostante la delusione per il risultato finale, Simone Inzaghi può ritenersi orgoglioso della sua Inter arrivata in Finale di Champions
Una stagione positiva quella dell’Inter di Simone Inzaghi, che esce sconfitto in Finale di Champions League contro il Manchester City per 1 a 0, potendo recriminare per le numerose occasioni da gol non concretizzate. Il percorso quest’anno non è stato privo di insidie e momenti di sofferenza, che il tecnico nerazzurro ha dimostrato di saper affrontare alla grande. Ora può pensare al futuro, programmando la prossima stagione. Questa l’analisi della Gazzetta dello Sport.
«Mentre asciuga le lacrime dei suoi ragazzi, Simone Inzaghi sembra come uno di quei padri saggi, quelli che conoscono le gioie e le miserie della vita: li abbraccia e racconta che un giorno tutto questo dolore sarà utile. Insieme ci riproveranno e l’assalto sarà con una consapevolezza tutta nuova: l’Inter ha una dimensione europea, come il suo allenatore alla guida. E non solo perché hanno sfidato alla pari Guardiola e i suoi mostri, ma per il percorso straordinario fino alla Turchia.
Ieri il piano partita di Simone era andato alla perfezione, la diga aveva resistito quasi senza crepe, e Lukaku era entrato al momento previsto, quello in cui fare male. Poi ecco la sbavatura che ha portato al gol di Rodri eppure, anche costretta a cambiare approccio, la sua Inter ha sfiorato un pari che sarebbe stato più che meritato. Insomma, Inzaghi aveva preparati (bene) i suoi anche a quest’altro canovaccio. Chissà per quante volte, però, tornerà a tormentare le notti d’estate l’immagine della porta maledetta che fu di Dudek. Se il destino pensava a una coltellata per Simone, per l’Inter e per i suoi giocatori, gliene ha date quattro, come le occasioni incredibili avute. Tutte faranno dannatamente male, ma non intaccheranno l’orgoglio del tecnico.
A testa alta Inzaghi partirà per vacanze alla fine di questa stagione folle come l’Inter e che mai dimenticherà. Ha bussato alla porta dell’élite di allenatori italiani capaci di vincere una Champions e avrebbe meritato di entrarci. Per il momento, ha aggiunto un altro paio di Coppe alla bacheca dell’Inter e ha inseguito il sogno più bello con coraggio e sfrontatezza. Il prossimo passo di Simone, affidabilissimo stratega sia nelle Coppe europee sia in quelle domestiche, dovrà essere in campionato perché lo scudetto è ancora lì nel mirino. L’a.d. Marotta parlerà comunque con lui di rinnovo prima del ritiro, poi ci sarà tempo per togliere almeno una parte di questa delusione tremenda. Se Inzaghi aveva trovato benzina dall’eliminazione con il Liverpool dell’anno passato, figurarsi quanto sarà voglioso di rivincita dopo questa beffa».