2023
GdS: Inzaghi ha un’Inter in crescendo tra le mani, ma c’è un grande rimpianto

L’analisi della Gazzetta dello Sport sul momento stagionale dell’Inter di Simone Inzaghi, dopo il successo sulla Lazio
Simone Inzaghi può sorridere dopo la vittoria della sua Inter sulla sua ex Lazio, che fa balzare i nerazzurri dal settimo posto in classifica al terzo. Adesso la lotta Champions si fa serratissima. Intanto la Gazzetta dello Sport fa una lunga analisi sul momento positivo del club nerazzurro. Eccone un estratto.
Più lo tiri giù, Simone Inzaghi, più si rialza e si riorganizza. Quando a Salerno, dopo un pareggio beffardo, il tecnico aveva parlato di «resilienza», il concetto era quasi passato in secondo piano. Altra trasferta, a Lisbona: «Insieme deve essere la nostra parola chiave». Eccola qui, la lettura della vittoria con la Lazio. Inzaghi ha un’Inter in crescendo tra le mani. Ed è la notizia migliore possibile prima dell’ultimo mese di stagione, 40 giorni nella speranza di tifosi e addetti ai lavori nerazzurri di volare fino a Istanbul il 10 giugno. L’Inter migliora. Migliora come sviluppo di gioco, se è vero che quella di ieri va catalogata come una delle migliori prestazioni stagionali, per ammissione dello stesso allenatore. Migliora dal punto di vista fisico: la squadra che abbassava il suo rendimento dopo il minuto 60, ieri dopo quel minuto ha azzannato la partita. Migliora come profondità di rosa: Brozovic e Lukaku, giusto per fare due nomi, Inzaghi non li ha mai avuti in queste condizioni.
Così si spiega la serie positiva messa in piedi, dal ritorno con il Benfica in poi. Così si spiegano le due vittorie consecutive in campionato, cosa che non avveniva da febbraio. È come se il tecnico si stia ribellando a un finale già scritto, con allenatori avvicinati al futuro dell’Inter e non certo per caso, ma perché la società ha iniziato da tanto un giro d’orizzonte per non farsi trovare impreparata a tempo debito. Inzaghi è lì. Con l’aiuto della società, certo, è riuscito a compattare una situazione che pareva compromessa. È riuscito a far capire ai giocatori, molti dei quali non sono per nulla sicuri di restare in nerazzurro l’anno prossimo, quanto la qualificazione Champions sia un traguardo di vitale importanza per il club. Adesso l’Inter respira fiducia. Trasmette fiducia. A nove giorni dal derby, è un bell’andare. Magari ha semplicemente ragione Mkhitaryan quando ha ricordato: «A me hanno insegnato che i cavalli vincenti si vedono alla fine».
Che in fondo come chiave di lettura è sempre la più corretta. Anche se ieri l’a.d. Beppe Marotta ha detto: «Ad oggi il giudizio sulla stagione è positivo, poi la valutazione sarà fatta al termine della stagione. E il quarto posto è l’obiettivo minino per la società». Parole che poi Inzaghi ha commentato così: «Sono d’accordo. Abbiamo fatto una Champions e una Coppa Italia straordinarie, in campionato abbiamo perso punti sanguinosi che non meritavamo di perdere, ma abbiamo vissuto emozioni uniche che vogliamo vivere ancora coi tifosi». E ancora: «La classifica non è ancora quella che vogliamo, dobbiamo continuare così. I giocatori ci mettono un impegno folle. E a me basta questo. Bastano i martedì e i mercoledì che stiamo vivendo. Contro la Lazio abbiamo vinto una partita con una prestazione straordinaria, la metto alla pari con quella di Lisbona, una delle migliori in assoluto da quando sono all’Inter. Il rimpianto è non aver avuto per tutta la stagione l’intera rosa a disposizione e così in forma».